SCARLINO – «Ho attentamente letto il programma elettorale 2014 di Marcello Stella, in cui ribadisce la sua contrarietà all’inceneritore. In realtà tale impegno lo aveva già preso nelle precedenti elezioni, ma guarda caso l’inceneritore fa bella mostra di sé nel territorio di Scarlino. Nel 2005 poi il sindaco Bizzarri lo mise davanti ad un bivio, tradire i suoi elettori e il suo partito o cambiare rotta e tenersi stretta la poltrona. Marcello Stella senza esitare scelse la seconda opzione e voltò giubba». A parlare è il candidato sindaco di Scarlino Monica Faenzi.
«Sempre nel programma elettorale di quest’anno confessa poi, con notevole negazione dell’evidenza – prosegue Faenzi -, di averlo subito, quell’inceneritore. Ma nelle scorse settimane abbiamo visto apparire a Scarlino colui che glielo avrebbe imposto, Leonardo Marras, presidente della provincia di Grosseto. Sorprendentemente il Marras l’ha chiamato proprio “l’indipendente” Marcello Stella (lo stesso “indipendente” che si è fatto sponsorizzare dal governatore Rossi) per fargli inaugurare la sua sede elettorale, e per farsi sostenere nelle prossime elezioni».
«Una deduzione nasce spontanea: o Marcello Stella prende in giro tutti per le cose che dice rispetto a quelle che fa, o è affetto dalla sindrome di Stoccolma, quella, per capirsi, che fa innamorare una vittima del suo carnefice. Sempre in merito alle vicissitudini politiche dell’inceneritore, in questi giorni di campagna elettorale Marcello Stella ha sferrato un attacco a Mauro Ontani colpevole di essersi alleato con la lista che sostiene la mia candidatura. Peccato che Ontani – precisa Faenzi -, in quel non lontano 2005, al contrario del vicesindaco uscente, di fronte allo stesso bivio invece della poltrona scelse di rispettare l’impegno assunto con i cittadini, con tanto di programma elettorale sottoscritto, e di dire no all’inceneritore. Per questo affronto al potere, Ontani fu cacciato dalla maggioranza e rimase per anni all’opposizione: d’altro canto aveva osato troppo, addirittura difendere i diritti del “popolino” (come più volte lo ha definito questa giunta), ma peggio ancora aveva trascurato di tener sempre presente che la gestione dell’inceneritore è tutta in mano alla sinistra regionale. Comunque la morale della storia resta che a Scarlino, come sempre, contano solo i poteri forti, e che tutti quelli che vi si oppongono sono, come anche noi veniamo definiti dalla banda di Marcello Stella, degli intrusi».