SCARLINO – «La visita di venerdì del governatore Enrico Rossi è l’ennesima dimostrazione di quanto per la sinistra toscana sia rilevante solo il mantenimento del potere». Il candidato sindaco di Scarlino Monica Faenzi parla della presenza alla sala Auser del governatore della Toscana. «Rossi viene in veste istituzionale, a spese dei contribuenti, per sostenere il candidato della sua parte politica e “dimenticandosi” del suo ruolo che lo vorrebbe amministratore di tutti i cittadini toscani. Nella confusa requisitoria a favore di Stella, parla del rilancio dell’industria scarlinese, trascurando di enunciare le soluzioni necessarie a conciliare l’industria stessa con la vocazione turistica del territorio».
«A un certo punto, imbeccato da chi evidentemente non ha seguito a fondo le questioni castiglionesi, si lancia in un attacco della candidata avversaria, affermando che ha devastato il territorio con le seconde case – afferma Faenzi -. Peccato che le speculazioni edilizie, tutte concessionate dai compagni di partito di Rossi, la Faenzi le abbia combattute, salvaguardando e presidiando il territorio per i dieci anni del suo mandato. Tace Rossi sull’ammanco di 470 milioni dell’Asl di Massa, verificatosi mentre era assessore alla sanità e di cui dovrà rispondere nelle opportune sedi. Tace sugli ammanchi di bilancio dell’Università di Siena, ripianato poi a spese dei contribuenti, per poi lanciarsi in accuse contro gli sprechi di denaro pubblico di cui lui invece è uno dei massimi artefici».
«Tace inoltre, Rossi, su quello che è stato uno dei più gravi episodi che abbiano colpito Scarlino, ovvero l’immissione nell’ambiente di diossina, di cui è stata data notizia soltanto tre giorni più tardi – prosegue Faenzi -. Siamo certi che ciò non sia accaduto anche altre volte, e che in quelle occasioni non si sia preferito, magari, restare in silenzio? D’altro canto una ragione c’è, ed è ben chiara, ed è mantenere, e mantenere bene, i potentati della sinistra regionale, ognuno con la sua poltrona all’interno dell’inceneritore di Scarlino. È evidente che certe denunce della Faenzi abbiano inasprito gli animi, o forse colpito troppo nel segno, tanto che sul finale, Rossi invita Stella a “schiacciare la Faenzi”».
«Ma le prese in giro non finiscono qui: Rossi viene in treno, ma in contemporanea, una macchina della regione con l’autista arriva da Firenze per scarrozzarlo a far campagna elettorale. Doppie spese, biglietto e benzina, ma tanto i soldi sono dei contribuenti… Un tale spiegamento di forze contro una lista civica, fa pensare che gli stia sfuggendo la vittoria – conclude Faenzi -, e che il coraggio di cambiare, gli scarlinesi, lo stiano trovando davvero».