FOLLONICA – Non è più solo un progetto. Da domani, mercoledì 30 aprile, è tutto nero su bianco. Esce infatti Appunti di Rock il libro del musicista follonichese Andrea Gozzi, che si potrà trovare in libreria e negli store online edito da Il Foglio Letterario (250 pagine, 14 euro). Per presentare il libro, subito dopo l’uscita, sono già fissate alcune tappe in giro per l’Italia: Andrea Gozzi giovedì 8 maggio sarà ospite di Radioshout (radioshout.it) a Firenze, mentre martedì 13 maggio sarà al centro musicale Sonoria in via Chiusi sempre a Firenze. La pagina Facebook del libro è www.facebook.com/appuntidirock.
Come ha preso forma il progetto? L’idea di scrivere Appunti di Rock viene dopo tre anni di esperienza di “Lezioni di Rock”, un ciclo di incontri e conferenze curati dal centro di ricerca Tempo reale di Firenze e da me coordinati. Le lezioni si sono svolte in centri dedicati alla musica, come “Sonoria” di Firenze, e all’Università di Firenze, per la laurea triennale Dams (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo), che mi vedrà impegnato anche quest’anno. Tra i relatori delle conferenze, oltre ai co-autori del libro ed io, è presente anche Sacha Naspini, scrittore maremmano e amico, autore di una bella biografia sui Noir Désir, di cui mi occupo nell’ultimo capitolo. Proprio Sacha ha buttato là l’idea, io l’ho masticata per un po’ e poi mi sono messo in moto.
Quali sono gli argomenti trattati? Fin dall’inizio non c’era la volontà di scrivere una storia del rock tout court, quanto soffermarsi su alcuni aspetti degli artisti vari presi in esame: una loro canzone, un album, un concerto, un periodo artistico e così via, in modo da delimitare il campo e sondarlo al meglio. I materiali sono molto vari proprio perché volevo che il libro “suonasse” come un ascolto shuffle della musica, nel bene e nel male tipico dei nostri giorni, decisamente contemporaneo, ecco che così si passa in rassegna Led Zeppelin, Nirvana, Rolling Stones, Bob Dylan, Noir Désir, The Clash e molti altri. In più gli argomenti sono trattati da punti di vista diversi, essendo un libro “corale”.
La squadra è un elemento fondamentale… Come musicista ho sempre suonato con gruppi, mai da solo, perché ritengo che quello che si può nascere in un gruppo unendo le proprie forze, esperienze e peculiarità sia molto di più che la mera somma delle parti e porti spesso in luoghi inaspettati. In più volevo che il libro avesse un respiro “a più voci” come nelle compilation in cassetta che facevo da ragazzo. Così dopo aver scritto i capitoli che più mi premevano, ho contattato alcuni amici tra giornalisti, professori universitari, musicisti e ricercatori chiedendo di entrare a far parte dell’avventura, coordinando il lavoro di tutti, qualcuno è rimasto purtroppo fuori, ma chissà che in futuro non si ripresenti un’altra occasione: la storia del rock è piena di belle avventure, tante molto note ma altre davvero ancora tutte da scoprire.