di Barbara Farnetani (twitter: @Babi_Farnetani)
GROSSETO – «È inconcepibile che si parli di chiudere quella che è un’eccellenza assoluta a livello nazionale» Marco Sabatini, vicepresidente della Provincia di Grosseto è incredulo quando parla dell’Eurovinil. Questa mattina ha visitato la fabbrica maremmana assieme alle parlamentari di Sel Marisa Nicchi e Alessia Petraglia che hanno annunciato che hanno annunciato che lunedì richiederanno un incontro urgente al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, al ministro della Difesa Roberta Pinotti e al capo della Protezione Civile Franco Gabrielli per avere risposte dal Governo sulla delicata situazione degli 87 lavoratori della Eurovinil che rischiano di perdere il posto. Questa mattina le due parlamentari hanno avuto un incontro di due ore con i lavoratori dell’azienda, dentro il tendone da campo che i dipendenti hanno allestito all’entrata dello stabilimento, in via Genova a Grosseto, nell’ambito dello sciopero che va avanti da alcuni giorni. Al termine dell’incontro, la visita all’interno dello stabilimento.
«L’Eurovinil produce manufatti che hanno delle specificità particolari, sono fornitori in Italia dello Stato, della Guradia costiera, della Protezione civile – prosegue Sabatini -. Le loro tende sono eccezionali, che nessuno riesce a replicare con le stesse caratteristiche e medesime performance. In poche ore, in caso di necessità, riescono a rifugiare migliaia di persone come successe all’Aquila quando ci fu il terremoto di cui ricorre proprio oggi l’anniversario. In quell’occasione anche i lavoratori accorsero in Abruzzo per coadiuvare le operazioni».
«Se non si riesce a salvaguardare una realtà come questa – precisa Sabatini- non c’è spazio per nessun’altra; tra l’altro è un’azienda che non ha debiti, anche se sono state perse delle grandi occasioni per aumenti eccessivi delle offerte proposte. Purtroppo non non si ha a che vedere con un una proprietà che sia un soggetto fisico vero ma si tratta di una entità astratta, un fondo internazionale americano con una proprietà inglese, di fatto l’economia di finanza sta distruggendo le eccellenze anche locali. Anche i lavoratori sono rimasti stupiti, pensavano ad una riorganizzazione minima dei lavoratori, non ad un taglio dell’80%. Dobbiamo trovare prospettive diverse, e il ministro deve adopèerarsi per difendere quella che è un’eccellenza nazionale».
«L’Eurovinil non deve chiudere, sarebbe un doppio delitto – gli fa eco l’onorevole Marisa Nicchi –. Da una parte si licenziano 87 lavoratori mettendo in crisi altrettante famiglie, dall’altra si corre il rischio di non fornire l’adeguata assistenza agli sfollati che fronteggiano terremoti e alluvioni e tutte le numerose emergenze ambientali che affliggono il nostro Paese. All’Eurovinil non si fabbricano caramelle, bensì materiale di altissima qualità fondamentale per salvare la vita delle persone di fronte ai disastri ambientali. La Maremma ha già pagato la sua crisi. Il Governo Renzi sbandiera la velocità come tratto distintivo, adesso sia veloce anche sul futuro dei lavoratori della Eurovinil. E’ inconcepibile spostare in Paesi terzi la produzione di materiale che serve per le emergenze dell’Italia. La Eurovinil è intervenuta a L’Aquila con 1.800 tende pochissime ore dopo il terremoto. Quanto avrebbero dovuto aspettare gli sfollati se le tende fossero arrivate da altri Paesi? Non possiamo semplicemente prendere atto degli 87 licenziamenti. Serve una risposta forte del governo che per ora si è limitato agli annunci».
Presente all’incontro anche il vicepresidente della Provincia di Grosseto Marco Sabatini e la capogruppo Sel in Consiglio comunale a Grosseto Cristina Citerni, che ha annunciato un “Consiglio comunale straordinario e aperto” sulla questione Eurovinil «per capire come la politica possa tornare a governare l’economia».