FIRENZE – Ha accettato l’invito del presidente Enrico Rossi, uno fra i primi a esprimerle solidarietà dopo l’aggressione subita da parte dell’ex fidanzato, e oggi puntuale alle tredici Jessica Rossi ha varcato il portone di Palazzo Strozzi Sacrati. Accanto a lei, emozionatissima, i genitori Catia e Renzo insieme al loro avvocato. “La più bella cosa che mi è capitata dopo che ho deciso di reagire pubblicamente e denunciare quanto era accaduto”, ha detto Jessica, ricevendo dalle mani del presidente un mazzo di fiori e il Pegaso, simbolo della Toscana “Spero che con questo mio gesto tantissime donne abbiano il coraggio di denunciare”.
“Ho voluto testimoniare a Jessica la vicinanza della Toscana e delle istituzioni, così come hanno fatto la presidente del Senato e il sindaco di Grosseto, dopo il suo esemplare gesto di reazione pubblica a quanto le era accaduto. Un gesto di coraggio che dovrà essere imitato perché servirà a dissuadere e a dare coraggio – ha dichiarato Rossi nel corso del cordiale incontro -. Siamo purtroppo ancora lontani dalla parità dei sessi, deve crescere assolutamente il livello di civiltà complessiva. Ma io dico che le mani vanno tenute a posto; si può discutere, litigare e magari lasciarsi, sta nelle cose, ma la violenza non deve esistere, come purtroppo i dati e le notizie continuano a dirci”.
La Toscana non è stata ferma di fronte alla violenza di genere, ha poi sottolineato il presidente. Fin dal 2007 si è dotata di una legge specifica, addirittura anticipatrice di quei principi recepiti dalla Convenzione di Istanbul del 2011, di recente ratificata dal Parlamento italiano. In particolare la legge anticipava tutta l’attenzione sulla creazione dei Centri antiviolenza per una efficace azione distribuita su tutto il territorio regionale. La rete in Toscana conta oggi 12 centri antiviolenza e centri delle donne; 28 sportelli/centri di ascolto e 7 case rifugio, con un’offerta complessiva di 68 posti “che intendiamo potenziare in tempi brevi”.
Un aiuto importante, su cui la Regione ha investito risorse importanti vista l’entità di un problema che né leggi né campagne sembrano poter arginare. Sono le cifre a parlare, a dire che la battaglia continua ed è dura perché le tendenze risultano in crescita: negli ultimo 4 anni sono state ben 8200, di cui un terzo straniere, le donne che si sono rivolte ai centri. E analizzando il biennio 2010-2012, le cifre parlano di un 62 per cento (2321 donne sul totale di 3756) che ha subito violenza dal proprio partner. Ben 28 le vittime di femminicidio negli ultimi quattro anni.
Inoltre dopo l’avvio sperimentale nel 2010, il progetto Codice Rosa, percorso di accoglienza nei Pronto Soccorso dedicati a chi ha subito violenza, l’anno successivo è divenuto progetto regionale e da quest’anno è stato esteso a tutto il territorio toscano. Un intervento che ha consentito di assistere solo nel 2012, limitatamente alle cinque Asl in cui funzionava il progetto al momento, quasi 1500 casi di maltrattamenti e abusi su adulti e minori.