Torna l’appuntamento con la rubrica de IlGiunco.net “Hello Web, la comunicazione al tempo di internet”: «Poter raggiungere tutti. Era questo l’obiettivo di Tim Berners-Lee, l’informatico britannico che 25 anni fa inventò il www…»
a cura di Marco Gasparri*
Il 12 marzo 1989 è una data che ha rivoluzionato il mondo per come era conosciuto. Tim Berners Lee, un fisico del CERN di Ginevra che lavorava ad un software per la comunicazione fra computer, inviò una nota ai suoi superiori. Il messaggio spiegava l’idea del World Wide Web, una rete che collegherà tutto il mondo.
I suoi dirigenti furono da subito molto scettici sottolineando che quella idea non avrebbe portato poi chissà quale grossa innovazione. Uno di essi, il fisico Gaetano Maron, oggi a capo del Centro Nazionale dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), ammette adesso: “All’epoca non avevamo assolutamente capito la portata di quello che stava facendo”
Solo grazie ad un dirigente di allora, Mike Sendall, che definì il progetto “Vago, ma interessante”, il WWW, fu approfondito e nella primavera del 1991 furono fatti i primi test e, nel dicembre successivo, il primo collegamento con un server al di fuori del Cern, negli Usa.
Fu lo stesso Tim Berners-Lee a coniare il nome “World Wide Web” e il suo obiettivo iniziale era mettere in comunicazione i ricercatori impegnati nello stesso campo. In particolare si trattava di rendere il più semplice e immediato possibile lo scambio di informazioni e grafici fra coloro che seguivano alcuni degli esperimenti allora in corso nel Lep (Large Electron Positron), il predecessore del più grande acceleratore di particelle del mondo, l’Lhc (Large Hadron Collider). È stato insomma per favorire la comunicazione fra colleghi che Tim Berners-Lee ha cominciato a sviluppate il protocollo http, oggi notissimo a tutti.
25 anni dopo, il Web conta 60 trilioni di pagine frequentate da 2,4 miliardi di utenti in tutto il globo. Ogni giorno, vi accedono almeno un italiano su 3, che ci passa circa 1 ora e 19 minuti in media, visitando oltre di 100 pagine. La sua è stata una delle invenzioni più rivoluzionarie della storia dell’uomo.
Il numero dei siti Web è cresciuto dai 130 del 1993 (anno in cui è diventato «pubblico» con la rinuncia del Cern ai diritti d’autore) ai ben 215 milioni del febbraio scorso, secondo le rilevazioni di Netcraft, considerata la fonte più autorevole in materia. In questo totale non vengono inclusi i blog, che secondo un rilevamento della Universal McCann, nel 2008 erano circa 180 milioni, con circa 350 milioni di lettori più o meno abituali.
In Italia, secondo i dati del Cnr, a fine giugno 2008 c’erano un milione e mezzo di domini «.it» registrati, numero sicuramente superiore a quello dei siti effettivi, dato che un sito può avere più «nomi a dominio».
Per quanto riguarda i navigatori in 20 anni sono passati da poche migliaia a più di un miliardo (più di 200 milioni dei quali in Cina) secondo i dati di comScore del gennaio scorso. E il 2% di questi sono italiani. Le stime dell’ITU, l’agenzia Onu per le Tlc, sono ancora più ottimistiche e parlano di quasi un quarto della popolazione mondiale (6,7 miliardi) online.
* Marco Gasparri (nella foto in alto) è Direttore di Studio Kalimero, agenzia di marketing e comunicazione. Presidente dei Giovani Imprenditori di CNA si impegna da sempre nella divulgazione del sapere legato alla comunicazione, al marketing, al software libero.