Grilli – Il progetto dell’autostrada tirrenica presentato dalla Sat non piace a nessuno. Il messaggio è chiaro ed è stato lanciato durante l’assemblea pubblica organizzata dal Centrosinistra Gavorranese. «Nessuno è contro l’autostrada» a priori, ma a pesare sulla posizione di partiti, amministratori e territorio sono sicuramente le condizioni dettate dalla Società Autostrada Tirrenica, totalmente diverse da quelle che erano state le indicazioni contenute nel preliminare del 2008. L’incontro ospitato a Grilli venerdì scorso ha visto la partecipazione del sindaco di Gavorrano Massimo Borghi, dei sindaci di Follonica e Orbetello Eleonora Baldi e Monica Paffetti e del vicepresidente della provincia Marco Sabatini. Insieme agli amministratori tanta gente, un centinaio di persone interessate alle sorti del territorio e del futuro dell’autostrada, e i rappresentanti di partiti, sindacati e associaizoni: Mauro Giusti, capogruppo del Centrosinistra, Ubaldo Giardelli, Andrea Baldassarri del Comitato Ecologista La Libellula di Follonica, Gianfranco Biondi dello Spi CGIL e Massimo Vigni Segretario dell’Unione Comunale del Partito Democratico.
«Il comune di Gavorrano – ha ricordato Borghi nel suo intervento – ha l’area più vasta coinvolta dal tracciato tirrenico, che partendo da Bagno interessa le frazioni di Potassa, Bivio Ravi, Grilli e Giuncarico, e con la trasformazione della superstrada in autostrada a pedaggio, si creerebbe un indotto di circa 3000 mezzi (compresi quelli pesanti) in più giornalieri verso la Vecchia Aurelia, la quale è ormai diventata una strada vicinale, in cui sono sorte rotonde ed incroci simili a quelli di una strada comunale. Con la nascita della variante, si sono quasi completamente annullati gli incidenti mortali che fino agli anni 80 avevano macchiato i chilometri dell’Aurelia ed è davvero improponibile pensare di dover tornare a prevedere un traffico intenso su questa strada che ormai non ha più le caratteristiche per supportarlo. Far pagare il pedaggio, senza nessuna franchigia per i residenti, tra l’altro con le tariffe più care d’Italia, equivarrebbe a peggiorare le condizioni economiche dei pendolari che dalle frazioni raggiungono il capoluogo Grosseto per lavoro, per studio o anche per effettuare visite mediche presso l’ospedale od i centri specializzati».
Borghi ha poi anche rivolto l’attenzione sull’assetto societario di SAT e la sua particolarità: «l’Amministratore Delegato è anche il Commissario Controllore, quindi controllore e controllato sono la stessa persona». Anche per questo il sindaco di Gavorrano è pronto a dare battaglia: «si è detto fermamente contrario al progetto SAT – si legge nella nota del Centrosinistra – minacciando di ricorrere a tutti i mezzi leciti contemplati per impedire la sua attuazione».
Eleonora Baldi ha messo in evidenza “il buco” dei trasporti nel nostro territorio e la necessità di intervenire soltanto nella zona sud della provincia da Grosseto a Civitavechia, mentre Monica Paffetti ha ricordato come nel comune di Orbetello il tracciato Sat passerebbe molto vicine alle abitazioni. A chiudere facendo il punto della situazione è stato Marco Sabatini, vice presidente della Provincia di Grosseto, il quale ha ribadito la ferma posizione dell’Amministrazione Provinciale nel dire no a questo progetto in sinergia con le decisioni dei comuni di riferimento, rimandando la responsabilità di eventuali decisioni contrastanti ai responsabili della Regione. Adesso la palla passa alla Regione e al presidente Enrico Rossi che dovrà prendere una posizione chiare sul futuro del corridoio tirrenico.
(in basso alcuni momenti dell’assemblea pubblica di Grilli)
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