ROCCASTRADA – «La mia uscita dalla Lega è stata dettata da due fattori. Il primo è il mancato riconoscimento nelle linee politiche nazionali del partito. Il secondo è dovuto alla decisione di far cadere, senza neppure un confronto con gli iscritti, la segreteria provinciale e comunale di Grosseto per scelta di una parte dei due direttivi che erano stati eletti al termine di un accordo tra le parti. Una vicenda che mi ha molto amareggiato. Da qui la mia decisione di imboccare la via della civicità, aderendo con convinzione a Nuovo Orizzonte Civico».
A parlare è Lorenzo Piras, consigliere di minoranza al comune di Roccastrada e attualmente sostenitore e candidato nella lista di Francesco Limatola per le elezioni amministrative 2024.
«Sulle amministrative – prosegue – la decisione di candidarmi con la lista di Francesco Limatola giunge al termine di un percorso di cinque anni. Sin dal primo momento abbiamo annunciato la linea dell’opposizione costruttiva e soprattutto della proposta. Così è stato e questo ci ha portato a raggiungere alcuni risultati importanti, tipo la mozione sulla sanità territoriale votata all’unanimità, o a raggiungere una soluzione condivisa su via Sardegna a Ribolla, la realizzazione del pozzo al campo sportivo di Ribolla, così come abbiamo sostenuto l’acquisto dell’ex convento di Roccastrada. Cito questi tre esempi, ma ne potrei portare altri, per far capire che quando si lavora nell’interesse dei cittadini non ci sono coloro politici o preclusioni personali».
«Da qui – aggiunge Piras – è nato un confronto con Francesco Limatola e con la coalizione che lo sostiene, che partiva dai punti in comune rispetto tra le nostre idee di territorio, per giungere ad un programma comune per i prossimi cinque anni. Lo dico perché io sono convinto che il confronto, lo scambio di idee, le competenze che ognuno può mettere sul tavolo per un comune come Roccastrada siano un valore aggiunto e non certo un freno. Posso anche aggiungere che non mi riconosco nelle forze che sostengono Mario Gambassi e che avevo già espresso la mia intenzione di non candidarmi nella lista di Caporali, che peraltro annovera forze politiche e persone che cinque anni fa corsero contro la nostra prendendo meno della metà dei voti, non condividendone le proposte, ma soprattutto i metodi di fare politica».
«Ne sono ancora più convinto – spiega – dopo gli attacchi personali che ho ricevuto e sto ricevendo da gente (per fortuna poca e in numero esiguo rispetto a quella che invece mi sostiene nella mia scelta) vicine a quella lista o, peggio, che vi sono candidate. La cosa mi meraviglia un po’ perché chi era in consiglio con me, peraltro spesso assente, presentando atti firmati congiuntamente, ha sempre votato allo stesso modo mio, ha sempre dialogato come ho fatto io, si è preso le critiche da chi voleva un’opposizione dura e non l’ha avuta, ma oggi si permette di fare la morale a chi ha fatto una scelta diversa dalla sua. Probabilmente non si è mai domandato perché io e il consigliere Ulderico Brogi abbiamo preso altre strade, o fa finta di non saperlo».
«Allo stesso tempo – precisa il consigliere di minoranza – ricordo ad altri critici, che peraltro sono quelli che hanno sempre detto in pubblico che sono l’unico che dalla minoranza ha fatto le cose e che oggi stanno con chi ritengono non abbia fatto nulla, che, ad esempio, per cercare di risolvere i problemi di via Sardegna a Ribolla mi sono mosso da solo e quando non ero solo sono stato accompagnato da un consigliere di maggioranza. Questo per far capire come il mio unico obiettivo sia quello di giungere alla soluzione dei problemi. Credo che questo obiettivo sia possibile con la lista che sostiene Francesco Limatola, con cui in questi anni c’è stata una fase di studio reciproco sul lavoro fatto in consiglio e sul territorio, un avvicinamento sul piano personale con il Sindaco e con altri componenti della maggioranza, per poi condividere insieme il programma di governo».
Su alcune indiscrezioni riguardanti la sua candidatura nella lista di Limatola precisa: «Agli stessi denigratori che tirano fuori voci false su ciò che mi sarebbe stato promesso, cioè un assessorato, posso dire che probabilmente ragionano così perché quello è esattamente quello che avrebbero fatto loro al mio posto, ma non è il mio caso. Evidentemente alcuni di questi la ‘poltrona’ la sognano, ma i cittadini non li hanno mai premiati e dunque devono sempre e solo pensare male degli altri. Posso invece assicurare che io non ho avuto offerte di nessun tipo, né le avrei mai pretese. Io penso invece che le elezioni debbano essere giocate per gradi: prima ci si candida, poi si deve vincere ed essere eletti e dopo si ragiona sui ruoli».
«Ho sempre sostenuto – conclude Piras – che la politica sia una cosa seria e delicata, perché si gioca con gli interessi dei cittadini e che non si possano assegnare, se non in casi particolari, i futuri incarichi a tavolino prima delle elezioni, ma va fatto in maniera ponderata, in base alle competenze di chi avrà l’onore e l’onere di far parte della giunta. Personalmente non ho mai avuto questa pretesa, tanto che tutti gli incarichi che ho avuto mi sono stati proposti e non li ho chiesti, né qualcuno mi ha mai messo sul piatto un assessorato o qualcos’altro per accettare la candidatura. Tutto ciò sarà oggetto di valutazione successiva alle elezioni e non certo precedente».