SCARLINO – Botta e risposta tra Francesca Travison, Monica Faenzi e Fratelli d’Italia. Il tutto sarebbe partito, come racconta Travison, da alcune parole delle dall’avversaria, Monica Faenzi.
TRAVISON – «Nel corso di una cena a sostegno della campagna elettorale del candidato a sindaco Matteo Buoncristiani, la candidata Monica Faenzi ha parlato di “collusione tra i sindaci di Scarlino e le industrie del territorio – afferma Francesca Travison -. La parola chiave della candidata Faenzi in questa campagna elettorale rivolta nei miei confronti e della mia Amministrazione è ‘collusa’, peccato che non abbia mai specificato con chi e in che termini lo sarei. Delle due l’una: o usa un termine senza conoscerne il significato oppure non si rende conto della gravità di quello che dice. Io propendo però per una terza ipotesi, che sia talmente in difficoltà da cercare di alzare i toni e creare una ‘bagarre’ tale da farsi pubblicità grazie a me”.
«Faenzi – sostiene Travison – ci ha abituato alla politica urlata e del ‘dire per non dire’ gettando il sasso e nascondendo la mano. A questo punto che circostanzi e porti in piazza, o nelle sedi opportune, le prove delle mie ‘collusioni’, ma non lo farà perché sa bene che io non lo sono con nessuno e che ho sempre amministrato nell’interesse dei cittadini che, anche in questa campagna elettorale, mi stanno dimostrando il loro apprezzamento, appoggio e sostegno».
Travison è «perplessa anche di fronte alle parole della Faenzi secondo cui lei potrebbe riunire il centrodestra e che oggi lo rappresenterebbe, a differenza della lista del sindaco uscente. Mi sbaglio – domanda Travison – o a parlare è la stessa Faenzi che nella campagna delle Regionali sostenne apertamente e pubblicamente, con tanto di video, Leonardo Marras? E non è sempre la stessa che lasciò Silvio Berlusconi per fondare un movimento a sostegno del Governo allora a guida Pd? E questa sarebbe la persona che vuole riunire il centrodestra? A me pare quella che lo vuole spaccare ancora di più».
Su Fratelli d’Italia Francesca Travison è chiara. «Fratelli d’Italia non sta con me – afferma – perché non ho mai ceduto a richieste e ricatti politici e non l’ho fatto perché chi aveva quelle pretese era gente locale che non meritava. Altro che gruppo che le ha fatto trovare tutto apparecchiato, visto che la stessa Faenzi ha telefonato a tantissime persone ottenendo sempre la solita risposta ‘no, grazie’. Dunque – conclude Francesca Travison – faccia la sua campagna sui contenuti e la smetta di gettare fango sugli altri o su chi è riuscito ad arrivare laddove lei ha fallito, cioè vincere le elezioni a Scarlino. È probabilmente questo non altro, il motivo di tanto livore nei miei confronti».
FAENZI – Non si fa attendere la risposta di Monica Faenzi, candidato sindaco di Scarlino Futura: «Nessuno ha fatto riferimento alla sua persona, non capisco perché Travison si senta tirata in ballo dalle mie parole. Più volte, già dieci anni fa, proprio con Travison mi sono trovata personalmente a parlare della frequente commistione-sovrapposizione dei ruoli tra soggetto controllore e soggetti controllati alla zona industriale del Casone, problema che proprio Travison conosceva meglio di me, avendo delle aziende nell’indotto di quell’area. Perché oggi lo nega in un comunicato stampa? Ho ancora i messaggi di quando gridava allo scandalo perché l’ex sindaco Maurizio Bizzarri era andato a lavorare per Mansi. Forse se ne è dimenticata, oppure in questi cinque anni ha cambiato idea?».
«Travison dovrebbe sapere anche che mi piace dire come stanno le cose apertamente, non ho paura, come più volte ho dimostrato nel corso della mia carriera politica votando anche contro il mio stesso partito quando serviva, penso al caso della legge Fornero. Non solo: come politica indipendente, con tanta esperienza alle spalle, e anche come libera cittadina, so riconoscere un progetto di centrosinistra che mi piace, così come faccio con il buon operato del centrodestra. Capisco che sia difficile comprenderlo quando, come Travison ci ha abituati in questi cinque anni, si fa del chiacchiericcio la propria arma principale, dividendo invece di includere. E facendo giochetti di prestigio, come quando presentò la sua candidatura a sindaco da civica, e – appena eletta – prese la tessera della Lega. Evidentemente è abituata a questo modo di fare, scarsamente corretto e trasparente».
«Per me non è così – prosegue Faenzi -: io mi sono presentata da indipendente e tale rimarrò, anzi questa è stata una delle condizioni che ho messo subito in chiaro quando ho preso la decisione di candidarmi alla carica di sindaco di Scarlino. Ribadisco infine l’importanza di riunire il centrodestra in una coalizione compatta (civici, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega), aspetto trascurato in questi anni dal sindaco uscente: è un’esigenza, non certo strumentale, di cui sono estremamente convinta e garanzia di buon governo e stabilità. Di questo mi farò personalmente carico, a dimostrazione che non c’è livore nel mio operato ma solo una gran voglia di fare il bene di Scarlino. Vedo inoltre che Travison sente l’urgenza di rispondere a una mia dichiarazione espressa a una cena, mi chiedo perché non abbia avuto la stessa urgenza nel rispondere al mio invito pubblico a partecipare a un confronto davanti ai cittadini per spiegare di persona una volta per tutte quali siano le nostre posizioni su tanti argomenti che ritornano in questa campagna elettorale: il rapporto con i partiti, gli equilibri del complesso rapporto controllore-controllato alla zona industriale, la mancanza di coinvolgimento della popolazione nella scelta del futuro da dare all’area dell’ex inceneritore di Scarlino. Forse il sindaco uscente non si sente così apprezzata come sostiene? Forse il suo problema non siamo noi, come vuole far credere, ma è ciò che lei non ha fatto in questi cinque anni?».
FRATELLI D’ITALIA – Anche Fratelli d’Italia, tirati in ballo da Travison, rispondono: «Come Fratelli d’Italia Scarlino stiamo portando avanti la nostra campagna elettorale basata sui contenuti e sulle proposte per un miglioramento della vita dei nostri concittadini, prendendo spunto anche dalle tante promesse elettorali fatte cinque anni fa dall’attuale sindaca e rimaste in buona parte sulla carta, salvo riproporle in questi giorni. Ci saremmo astenuti volentieri dal commentare le sue sterili polemiche e i suoi attacchi inconsulti, ma per amore di verità e perché i cittadini sappiano come stanno realmente le cose, ci vediamo costretti a rispondere alle sue menzogne facilmente smontabili dalla realtà dei fatti».
«Come è noto, cinque anni fa, in occasione delle precedenti elezioni amministrative, Travison ci chiese il sostegno alla sua lista, cosa che facemmo con impegno e determinazione come è nostro costume, portando voti e un consigliere comunale. Vinte le elezioni, grazie anche al nostro lavoro e ai nostri voti, la sindaca disconobbe l’apporto di Fdi e, a differenza che ad altre forze politiche, ci negò immotivatamente la rappresentanza in Giunta, preferendo qualche suo parente che aveva avuto meno consensi del nostro consigliere comunale. Come FdI chiedevamo semplicemente il giusto riconoscimento per il lavoro svolto, come avviene in qualsiasi altro comune e un solo assessorato. Altro che ricatto, esistente solo nella sua testa e frutto avvelenato delle sue politiche egocentriche! Forse potevamo essere d’intralcio perché avremmo preteso che rispettasse il programma elettorale?».
«Aggiungiamo che in 5 anni la sindaca non ha mai avuto alcun ripensamento sulle sue scelte, nonostante i nostri periodici appelli all’unità del cdx, chiedendo l’appoggio di FdI alla sua lista solo a ridosso delle elezioni, tra l’altro agli stessi dirigenti locali “che non meritavano”. Travison prova ad arrampicarsi maldestramente sugli specchi lanciando strali per nascondere i suoi fallimenti e mostrando tutto il suo l’astio per il fatto che sia nata una lista civica di centrodestra che vede l’apprezzamento e il sostegno di tanti scarlinesi, ma gli vogliamo ricordare che se non era per le sue scelte scellerate e divisive, oggi la lista Scarlino Futura non avrebbe avuto motivo di esistere» termina la nota.