GROSSETO – Un’agenda Europea per la Maremma e l’Amiata. È la proposta del sindaco di Firenze Dario Nardella, candidato alle europee per il Pd. Nardella oggi è a Grosseto per un tour tra le realtà produttive della Provincia, e ha inaugurati il gazebo del partito democratico.
«La Maremma e l’Amiata sono una parte fondamentale della Toscana e dell’Italia centrale – afferma – per questo proporrò una agenda europea per la Maremma e l’Amiata su cinque punti: agricoltura, economia blu (ossia il mare), infrastrutture, aree interne e sviluppo turistico».
Nardella poi chiarisce: «L’agricoltura deve combinarsi con l’ambiente nell’utilizzo delle risorse energetiche rinnovabili nella tutela della qualità dei nostri prodotti. Le infrastrutture: avanti tutta con la Grosseto-Fano, finanziare la tirrenica e anche la linea ferroviaria di alta capacità lungo la dorsale tirrenica. Il governo deve metter i soldi che servono. Terzo aspetto le spiagge e l’economia blu; manca la norma di attuazione sulla direttiva Bolkestein per i balneari, il Governo lo doveva fare entro il 31.12, siamo già fuori tempo e stiamo buttando molti soldi degli italiani, inoltre in questa incertezza i balneari non investono nulla. Occorre dare ai sindaci dei criteri con i quali poter fare i bandi. La nostra proposta è che vengano premiate le offerte che si impegnano a fare investimenti per la promozione e tutela delle spiagge e dimostrino di aver realizzato, sino ad ora, opere importanti anche con buona occupazione. Turismo: Amiata e Maremma rappresentano un trampolino straordinario per la promozione turistica collegata alla balneazione e questo aspetto necessario anche perché noi abbiamo dei porti che possono essere dei veicoli di attrazione turistica e che devono essere connessi tra di loro. Quinto e ultimo punto aiutare e sostenere le arre interne. Servono servizi e infrastrutture ai cittadini che vi vivono per evitare preoccupante desertificazione e spopolamento».
Nardella ha paragonato l’Europa ad una persone «in mezzo ad un fiume con la corrente che aumenta. Se non vuole morire deve muoversi, o tornando indietro o andando di là. Noi vogliamo che nuoti sino alla riva opposta, l’altra parte politica vuole riportare le lancette al dopoguerra, con gli stati divisi e in guerra l’uno contro l’altro. Ma un’Europa divisa è in balìa delle superpotenze: degli Stati Uniti, della Cina. Serve una politica economica comune e serve una difesa militare comune; un esercito comune europeo (che era il sogno di Sassoli) ci consentirebbe di ridurre le spese per gli armamenti (uno stato solo non ha autosufficienza militare). Vorrei un’Europa che non difende solo il mercato interno, ma si occupa di lavoro, sociale ecc. da sindaco ho affrontato crisi aziendali di grandi aziende che delocalizzavano in altri Stati europei in cui i salari erano più bassi».
«Questa campagna elettorale è importante per il Pd e per il nostro paese» afferma Roberto Valente per il Pd. «L’Europa è l’orizzonte strategico di tutte le questioni e le sfide che abbiamo in campo – afferma Francesco Limatola presidente della provincia di Grosseto -. Non c’è paese che possa affrontare da solo tutta una serie di sfide che necessitano di risposte globali. Da affrontare da un’Europa più coesa e unita».
«Vivo in Toscana da undici anni – afferma la candidata alle elezioni europee Teresa Bartoli -. Ho scelto un’area interna, Scansano, per la qualità della vita e i tempi che sono impagabili rispetto alla città. Ma ci sono anche difficoltà. Siamo a un passaggio cruciale: non si confrontano solo due idee di Europa, ma tra chi vuole completarla e chi la vuole distruggere. Dobbiamo spiegare a chi non vota perché deluso, che chi resta a casa vota la destra e vota le destre peggiori che possiamo avere sil modello dell’Ungheria di Orban, una democrazia di facciata che è solo un guscio vuoto. Non possiamo dare per acquisiti diritti su cui ci siamo accomodati».