ARCIDOSSO – «In uno dei luoghi simbolo della rigenerazione urbana di Arcidosso, sabato prossimo 18 maggio alle ore 11, al Nido di fate in via Davide Lazzaretti, si terrà la presentazione pubblica della lista Arcidosso Comunità Viva, con gli undici candidati alla carica di consigliere comunale e Jacopo Marini candidato sindaco» affermano dalla lista.
La lista conta sulla presenza di sette degli otto consiglieri uscenti di maggioranza, a dimostrazione della coesione di un gruppo che in cinque anni ha saputo gestire le grandi trasformazioni di Arcidosso e fasi complesse come quella della pandemia. La grande novità è invece affidata alle nuove generazioni, con le candidature di due ragazze ventenni, Gaia Colombini e Alessandra Ronconi, che affiancano gli altri giovani già apprezzati nella precedente consiliatura, come Daniele Bechini, Rachele Nanni e Filippo Tiberi da Stribugliano. Inoltre anche il comitato elettorale si è arricchito dell’ingresso di un’altra ventenne, Francesca Rosati, che coordinerà la campagna di comunicazione.
La seconda importante novità è la candidatura di Anila Luku, cittadina italiana di origine albanese insieme alla quale si intensificherà l’impegno, già messo in campo, sulle politiche di inclusione dei cittadini stranieri seguendo due parole d’ordine: rispetto delle regole e apprendimento della lingua italiana.
Le candidature sono rappresentative inoltre di tutte le frazioni, con Manfredo Raviola per Salaiola, Roberto Rosi detto Coda per Montelaterone, Sabrina Melani per San Lorenzo, Maurizio Ranucci per Bagnoli e la “new entry” Angelo Domenichini, detto Poldo, per Macchie e Zancona.
Nell’incipit del programma elettorale, il sindaco Jacopo Marini si è rivolto ai propri concittadini «mettendo a disposizione l’impegno e l’esperienza maturata in questi dieci anni per concludere tanti progetti avviati e cogliere le importanti occasioni che nel prossimo futuro passeranno dal nostro territorio: Lo dobbiamo fare, con l’aiuto di tutti i cittadini, per consentire che si compia il definitivo salto di qualità dell’Amiata e consentire alle future generazioni di poter vivere qui coltivando pienamente le proprie ambizioni. Ce la metteremo tutta orgogliosi della nostra storia e delle nostre radici».