SANTA FIORA – «Ci saremo comunque, anche fuori dal Consiglio comunale, se il ricorso che presenterò non avrà buon esito, non smetteremo di opporci» così Jessica Ciaffarafà commenta l’esclusione della sua lista, da parte della Commissione elettorale, dalla tornata elettorale per quanto riguarda il comune di Santa Fiora.
Ieri la commissione elettorale che si è riunita per valutare la validità delle liste presentate e ha ricusata per irregolarità quella di Jessica Ciaffarafà.
Il problema riguarda i fogli della raccolta delle firme, che erano semplicemente spillati a quello della lista. Procedura irregolare: le firme infatti devono essere prese direttamente sotto la lista, per evitare che chi firma non sappia per cosa sta firmando.
In genere viene fatto un foglio A3 a colori (perché c’è anche il logo), con intestazione (in cui c’è la lista e altre informazioni previste per legge) e spazio sottostante per le firme. Se viene fatto in fogli A4, tali fogli devono essere collegati insieme (con spillette e timbri o firme a scavalco) prima di raccogliere le firme, proprio perché chi firma sia pienamente consapevole su cosa sta mettendo la propria firma. Per assurdo, firmando i fogli “sciolti” uno potrebbe credere di firmare per riasfaltare una strada o paradossalmente anche per un’altra lista.
Ovviamente, accorgendosi in tempo dell’errore, l’unico modo per sanarlo è di prendere le firme da capo.
Purtroppo non è la prima volta che la procedura non viene seguita: la scorsa tornata elettorale lo stesso problema riguardò la lista di Mario Chiavetta, ad Orbetello, e nel 2011 successe lo stesso a Castiglione della Pescaia con la candidata Sandra Mainetti.
Ciaffarafà si dice dispiaciuta di quanto accaduto: «Finisce qui la nostra avventura, ringrazio di cuore chi ci ha sostenuto. Purtroppo la nostra lista è non è stata accettata per un vizio di forma».
«Per fare chiarezza vi dico che, per non perdere la documentazione l’avevamo spillata, ma a quanto pare la spilletta non andava messa, quindi i documenti (anche se erano corretti) non risultano validi».
«Chiudiamo troppo presto questa candidatura, con l’amaro in bocca, a causa di una formalità che si poteva sistemare senza nessun problema, poiché bastava una goccia di cera lacca, o un timbro – prosegue Ciaffarafà -, ma tant’è che nessuno in comune ha visto questo vizio… molto strano, poiché abbiamo presentato la documentazione in anticipo, un giorno prima della scadenza, quindi c’erano i tempi per modificarla».
«Invece “la notizia”, prima che la commissione elettorale provinciale si riunisse e nemmeno un’ora dopo la chiusura dei termini, era già in mano alla stampa. Un po’ strano vero? Stavolta avevamo chiesto di giocare pulito, invece come sempre, qui, è impossibile. Mi dispiace, chiedo scusa personalmente a chi come noi, è rimasto deluso».