GROSSETO – “Trascorso il ‘ponte’ del 25 aprile ecco che ci accingiamo a vivere quello del Primo maggio con previsioni di flussi turistici abbastanza positivi anche per la Maremma. Ciò spinge Confcommercio Grosseto e Federalberghi della Maremma e del Tirreno a riportare l’attenzione dell’opinione pubblica in generale e dei turisti in particolare sul fenomeno degli affitti turistici ‘a nero’, ovvero le locazioni brevi irregolari veicolate attraverso il passaparola ancora prima che dalle piattaforme online internazionali”, scrivono in una nota le associazioni.
“C’è un mondo tanto rilevante quanto dannoso per l’economia del territorio che va contrastato nella maniera più efficace possibile – dicono all’unisono il presidente di Confcommercio Grosseto, Giulio Gennari, e il presidente di Federalberghi della Maremma e del Tirreno, Maurizio Parrini –. È quello delle locazioni turistiche ‘fai date’, caratterizzato dall’immissione sul mercato di migliaia di immobili di ogni genere e condizioni (spesso fatiscenti e maltenuti) da parte di semplici privati cittadini che si improvvisano imprenditori del turismo. È un mercato subdolo e pericoloso verso il quale Confcommercio e Federalberghi sono impegnate in una lotta senza quartiere. Primo perché affittare casa ‘a nero’ per finalità turistiche è una gravissima forma di evasione fiscale”.
“Chi pratica questa attività – proseguono Gennari e Parrini – sottrae alle comunità locali risorse importanti in termini di imposta di soggiorno che potrebbero essere impiegate per migliorare città e territori. Allo stesso tempo evade completamente l’Irpef e ogni altro genere di imposte e tributi. Le locazioni turistiche irregolari sono inoltre una minaccia per la sicurezza degli stessi turisti, perché nel mercato nero degli affitti estivi gli immobili a ciò destinati sono quasi tutti datati nel tempo, non manutenuti in maniera corretta e privi di quegli elementi che invece, nella ricettività professionale fanno la differenza: rilevatori di fumo, estintori e via dicendo. Si deve poi considerare il ritorno d’immagine negativo che questo fenomeno comporta per un territorio impegnato a declinare l’eccellenza dell’ospitalità. A ciò si aggiunge, infine, un aspetto che crediamo non possa essere ritenuto secondario: la minaccia alla sicurezza pubblica. La pratica degli affitti in nero bypassa la comunicazione obbligatoria degli ospiti alla locale questura e questo significa che gli ‘ospiti’ degli improvvisati imprenditori del turismo potrebbero avere anche finalità diverse da quelle di una semplice vacanza. Né, d’altra parte, sarebbe possibile per le forze dell’ordine controllare una locazione turistica di cui ignorano l’esistenza”.
“Sono però in arrivo due novità normative che potrebbero essere di grande aiuto nella guerra contro gli affitti a nero – vanno avanti da Confcommercio e Federalberghi -. Da una parte l’introduzione governativa del Cin, Codice identificativo nazionale, che permetterà l’emersione di molte situazioni poco trasparenti. Dall’altra la riforma del Testo Unico regionale del turismo, costruita dall’assessore regionale Leonardo Marras anche in collaborazione con le associazioni di categoria. Riforma che giungerà presto all’esame dell’assemblea legislativa toscana e che ci auguriamo vivamente possa essere approvata così come proposta e nel più breve tempo possibile. La stagione è di fatto iniziata, anche se le bizzarrie del meteo non permettono ancora di stabilizzare le presenze. E’ dunque importante, per le aziende quanto per i turisti stessi, che il combinato disposto del Cin e del nuovo Testo Unico regionale sul turismo possa produrre effetti tempestivi. I turisti devono comprendere l’importanza di prenotare una vacanza in una struttura ricettiva professionale: albergo, agriturismo, B&B, affittacamere, locazione turistica breve regolare. Devono farlo anzitutto per la loro sicurezza e per il confort del loro soggiorno, breve o lungo che sia”, concludono Giulio Gennari e Maurizio Parrini.