SCARLINO – «Secondo una prassi ormai consolidata, scorretta ed irrituale, l’Amministrazione comunale di Scarlino convoca i rari consigli comunali con un preavviso risicatissimo in modo da non permettere ai consiglieri in generale, ed a quelli di opposizione in particolare, di analizzare gli argomenti iscritti all’ordine del giorno» la critica arriva dai gruppi consiliari di opposizione per Scarlino, pensiamo Scarlino e Scarlino insieme.
«Questa volta però, oltre ad una chiara mancanza di rispetto verso i consiglieri, l’Amministrazione ha compiuto, a nostro avviso, un atto illecito convocando il Consiglio comunale d’urgenza senza specificare i motivi concreti e indilazionabili che giustificherebbero tale urgenza, come richiesto dall’art. 32 del regolamento del Consiglio comunale di Scarlino. Peraltro, richiamata la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali da parte della Prefettura di Grosseto già a far data dal 12 aprile, ai sensi dell’art. 38 comma 5 del decreto legislativo 267/2000, il Consiglio comunale può adottare atti urgenti e improrogabili, pertanto a maggior ragione doveva essere valutata la convocazione del Consiglio in questione».
«Infatti l’ordine del giorno si concentra principalmente ed esclusivamente sulla questione dello stralcio del piano operativo, una materia di pianificazione urbanistica notoriamente complessa e di grande rilevanza. Questo argomento – prosegue l’opposizione -, non rappresenta una novità imprevista che possa motivare la necessità di una convocazione d’urgenza, limitando in maniera inaccettabile il tempo disponibile per un’adeguata analisi e discussione da parte dei Consiglieri, a meno che l’intento non sia proprio questo».
«Alla pec inviata all’Amministrazione ed al prefetto di Grosseto Paola Berardino da tutti i consiglieri di opposizione oltre a Paolo Raspanti di Fratelli d’Italia e Letizia Canepuzzi, con la quale si chiedeva la revoca della convocazione, la sindaca Francesca Travison risponde affermando che il citato articolo 32 indica due distinte ipotesi riconosciute come presupposto della convocazione d’urgenza: quella in cui sussistano motivi rilevanti e indilazionabili e quella in cui l’adunanza sia richiesta al sindaco da almeno un quinto dei consiglieri».
«Secondo la sindaca, denotando una non perfetta conoscenza della sintassi e della lingua italiana in genere, non sarebbero necessari entrambi i requisiti; appare invece lapalissiano che i due requisiti debbano coesistere! Peraltro ci sfugge perché ci sia questa corsa ad approvare uno stralcio del piano operativo quando per un’intera legislatura la sindaca e l’assessore all’Urbanistica Spinelli nulla hanno fatto per far approvare questo fondamentale strumento di sviluppo del territorio dopo le mirabolanti promesse fatte ormai anni orsono».
«Riteniamo quindi – concludono i gruppi consiliari -, che la convocazione avrebbe dovuto seguire le norme previste per la convocazione ordinaria, garantendo a tutti i consiglieri il tempo necessario per esaminare i contenuti con la dovuta attenzione. Riservandoci di agire nelle sedi opportune per tutelare l’integrità dei processi decisionali del nostro Consiglio e i diritti dei consiglieri che crediamo siano stati compromessi, confidiamo nell’intervento del prefetto di Grosseto per l’interpretazione dell’accaduto».