GROSSETO – “Siamo piombati in una spirale bellicista sempre più profonda, con una corsa al riarmo sul piano internazionale”. Così afferma Potere al Popolo, dichiarando la propria partecipazione alla giornata del 25 aprile anche e soprattutto in solidarietà con il popolo palestinese.
“In Europa aumenta il clima reazionario, con una torsione antidemocratica e belligerante, come dimostra l’entrata in guerra dell’Italia nel Mar Rosso appena votata quasi in sordina da destra a sinistra in Parlamento, senza suscitare alcun dibattito nel Paese – prosegue Potere al Popolo -. È con questo approccio che da sei mesi provano a renderci complici della barbarie cui stiamo assistendo in Palestina, dove è in corso un genocidio che conta più di 30 mila morti, oltre che migliaia di feriti e la mancanza di beni di prima necessità. Questo avviene dopo oltre 75 anni di colonizzazione sionista supportata dai governi occidentali, a cui il popolo palestinese ha sempre reagito lottando e resistendo”.
“Pochi giorni fa – prosegue la nota – è stata approvata la risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza, segno che siamo giunti ad un punto che non può essere più ignorato, se già non fosse bastato negli scorsi mesi l’avvio dell’iter presso la Corte Penale Internazionale per imputare Israele del crimine di genocidio. Israele nonostante ciò non da cenno di arrestarsi e si prepara a entrare via terra a Rafah, con il chiaro intento di perpetrare un ulteriore rastrellamento di civili, donne e bambini. In questi mesi migliaia di persone sono scese in piazza costantemente per lottare a fianco della Palestina. Gli studenti universitari e tanti giovani hanno dato vita a una mobilitazione che sta ottenendo importanti risultati con l’obiettivo di rompere i rapporti accademici delle università con Israele. Sono state messe in campo campagne di boicottaggio delle aziende israeliane e i lavoratori organizzati hanno interrotto il flusso del commercio di armi con scioperi e blocchi”.
“Da sempre – dichiara Potere al Popolo – crediamo che la giornata del 25 aprile non debba essere vissuta come un rituale o una ricorrenza, ma deve rappresentare la riattualizzazione dei valori e degli ideali della resistenza partigiana che liberò questo Paese dalla barbarie della guerra e del nazi-fascismo e fu asse portante per segnare nuovi rapporti di forza sul piano politico e sociale per le forze democratiche e per il movimento operaio nel suo complesso. Parteciperemo dunque alla giornata di commemorazione organizzata dall’Anpi portando all’attenzione della cittadinanza il dramma che il popolo palestinese sta vivendo, vittima di un vero e proprio genocidio”.
“Dobbiamo impedire che si ripetano le pagine più buie della storia mentre vediamo come le brutalità della guerra tornino a farsi tragica normalità. Dobbiamo schierarci contro il massacro dei popoli e stare a fianco delle nuove forme di resistenza che si oppongono al colonialismo e all’imperialismo. Siamo chiamati a un compito storico per la difesa della democrazia e della pace: essere partigiani contro la guerra e a fianco della Palestina. Abbiamo sempre rifiutato la memoria condivisa tra fascisti e antifascisti. Essere partigiani significa prendere parte. Così oggi non possiamo accettare una narrazione che non prenda posizione netta e chiara su quanto sta avvenendo in Palestina, rifiutando pretestuose e false sovrapposizioni tra antisionismo e antisemitismo”.
“Dobbiamo impedire che la propaganda guerrafondaia dell’occupante che 80 anni fa compiva eccidi e massacri al grido “Achtung Banditen” riviva oggi nella logica di governi che pensano di legittimare lo sterminio di civili sotto la bandiera della guerra al terrorismo – prosegue il movimento -. Ci rivolgiamo alla cittadinanza e a chi prenderà parte alla commemorazione cittadina affinché nella giornata della liberazione dal nazi-fascismo del 25 aprile siano al centro delle piazze i valori antifascisti, che oggi significano lotta contro la guerra e il genocidio che sta avvenendo in Palestina”.