SCARLINO – Compie un ulteriore passo in avanti l’operazione di bonifica dell’impianto di Scarlino, nella provincia di Grosseto, gestito da Iren Ambiente, società del Gruppo Iren.
Nel corso della visita all’area di cantiere, svoltasi questa mattina alla presenza del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, dell’Assessora regionale all’Ambiente Monia Monni, dell’assessore all’economia Loenardo Marras, dell’onorevole Marco Simiani insieme ai dei sindaci del territorio, Iren Ambiente ha annunciato l’avvenuta demolizione dei due vecchi camini del termovalorizzatore che occupava il sito industriale e illustrato le prossime azioni per la conclusione della fase di bonifica, prevista entro la fine dell’anno, a cui seguirà il completamento della demolizione degli impianti.
Questa fase, preliminare per l’avvio dei cantieri del nuovo progetto, prevede il recupero e lo smaltimento di rottame metallico, coibentazioni, refrattari, inerti (dal cemento armato), oltre allo smaltimento dei terreni inquinati.
Iren Ambiente provvederà, a seguito dell’ottenimento della certificazione, all’avvio del progetto per il polo integrato di economia circolare, con un investimento di 150 milioni.
Il novo progetto
L’innovativo progetto prevederà poi l’installazione di quattro impianti.
- Un impianto di trattamento pulper (scarti da cartiera) e plastiche di scarto non valorizzabili da impianti di recupero, con benefici in termini di processi e applicazioni per l’industria siderurgica, cartaria e in ambito civile ed infrastrutturale;
- Un impianto di depurazione per il trattamento di rifiuti liquidi, che prevede l’ampliamento dell’impianto esistente di trattamento chimico-fisico con l’aggiunta della sezione di trattamento biologico, in grado di depurare flussi contenenti metalli e componenti organiche e ammoniacali;
- Un impianto di trattamento del legno che, trattando legno da raccolta differenziata, sarà in grado di produrre prodotti finiti (pallet pressati) o componenti per la produzione di pallet (blocks), configurandosi come impianto end to end nella filiera dell’economia circolare;
- Un impianto di trattamento fanghi mediante «hydro thermal carbonization», che produrrà un bio-carbone adatto per vari usi: come combustibile, materia prima equivalente per numerosi altri processi industriali, o fertilizzante.
I commenti
“È fondamentale per il Gruppo Iren condividere con le istituzioni questo importante progetto, che crea valore per il territorio provinciale e regionale, rafforzando la nostra leadership sull’economia circolare” – dichiara l’Amministratore Delegato di Iren Ambiente, Eugenio Bertolini -. “Il sito di Scarlino vedrà un totale rinnovamento, grazie alla realizzazione di un polo “integrato”, unitario, con interazioni tra i vari ambiti, e “circolare”, per generare prodotti dai rifiuti. Una nuova vita per questa struttura, per l’ambiente circostante, e per il territorio”.
“È emozionante vedere questo cambiamento – ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana -. La Toscana ha scelto di procedere senza indugio sulla rotta dell’economia circolare. La nuova programmazione regionale segue una strategia chiara, che mira al recupero e al riciclo dei materiali tratti dalla raccolta differenziata, con residui sempre più marginali, e al trattamento sempre più mirato e con tecnologie sempre più innovative degli scarti differenziati. Oggi – ha aggiunto – vediamo cambiare anche Scarlino, un’area dalla forte vocazione produttive, che sarà di nuovo protagonista dell’economia Toscana, grazie al nuovo Polo, capace di recuperare importanti materiali a servizio dei vari distretti”.
“Pochi giorni fa abbiamo visto in diretta l’inizio dell’abbattimento delle ciminiere dell’inceneritore di San Donnino a Firenze, oggi vediamo i camini del termovalorizzatore di Scarlino rimossi – prosegue l’assessora all’ambiente Monia Monni – sono simboli di un passaggio storico, di un cambio di mentalità, di una società che, per quanto possa essere più o meno refrattaria verso questo tema, abbraccia le regole di base della sostenibilità e si dota di strutture per il recupero dei propri scarti. L’assenza di queste ciminiere è la dimostrazione tangibile di una volontà politica forte: qui nascerà un luogo in cui materie scarti industriali saranno trattati e recuperati, una possibilità data dal progresso tecnologico che solo fino a qualche anno fa poteva sembrare utopia. Questo progetto è davvero esemplare, sia per il risultato, sia per il processo di reale ascolto del territorio, che ha portato all’abbandono dell’idea di un nuovo termovalorizzatore a favore di un polo tecnologico per il recupero della materia, un impianto importante e innovativo che, tra l’altro, conferma e dimostra la volontà della Regione di investire nel potenziamento industriale di una delle aree produttive più importanti della Toscana”.
“Il progetto del nuovo impianto di Iren è un segno di speranza per il rilancio della zona industriale di Scarlino dopo le grandi difficoltà di questi mesi – commenta Leonardo Marras, assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana – ed è una risposta concreta per il nostro territorio anche dal punto di vista occupazionale. Il Casone di Scarlino si arricchirà di una struttura tecnologica molto avanzata, al servizio della Maremma, ma anche di alcune tra le filiere industriali più importanti della Toscana, nel segno dell’economia circolare”.
La storia dell’impianto dalla Montecatini all’inceneritore
L’impianto è stato costruito nel 1962 dalla Montecatini Edison, nell’area del Casone di Scarlino, per integrare le attività di estrazione dei minerali di pirite dalle Colline Metallifere. Negli anni ’90, la Società EniAmbiente del Gruppo Eni, proprietaria di parte dell’area industriale, ha convertito i vecchi forni di arrostimento della pirite in forni per incenerire rifiuti. Successivamente, l’impianto è stato utilizzato solo per la combustione di biomasse fino alla seconda metà degli anni 2000, quando è stato ceduto al Gruppo Unieco. Quest’ultimo ha effettuato un importante rinnovamento impiantistico e avviato i lavori di bonifica del sito tramite la Società controllata STA spa.
Così è nata Scarlino Energia, che occupava una superficie esclusiva di circa 15 ettari all’interno dello stabilimento. Nel 2010, Scarlino Energia ha ottenuto l’autorizzazione per l’incenerimento dei rifiuti, aggiornata e rinnovata nei successivi anni. L’ultima autorizzazione dell’impianto, del 2015, prevedeva la combustione di circa 156.000 tonnellate all’anno di CSS rifiuto e a trattare circa 180.000 tonnellate all’anno di rifiuti liquidi, producendo energia elettrica immessa nella rete nazionale. Nello stesso anno l’impianto ha però fermato la sua attività.
A seguito dell’ingresso di Scarlino Energia all’interno del Gruppo Iren, avvenuto a novembre 2020, Iren Ambiente ha ottenuto ad ottobre 2023 l’autorizzazione per realizzare il “Nuovo Polo Integrato di Economia Circolare di Scarlino”.