ORBETELLO – Sono partiti in Laguna i rilievi dell’équipe di studiosi delle Università di Firenze, Lione, del Cnrs (Francia), Cnr e l’Università di Sassari, per determinare come si sia modificato lo specchio d’acqua di Orbetello nel corso dei secoli e come potrebbe modificarsi in futuro, nel tentativo di offrire una proiezione che potrebbe essere utile anche a determinare quali azioni intraprendere per la conservazione del prezioso ecosistema maremmano.
«Da tre anni – spiegano i promotori del progetto – l’Università di Lione e l’Università di Firenze, il Cnrs e il Cnr, conducono ricerche sulla Laguna, in collaborazione con il Wwf (Oasi della Laguna di Orbetello), la Regione Toscana e la Soprintendenza Archeologica della Toscana e con il supporto dei Canottieri di Orbetello, con l’obiettivo di documentare l’interazione reciproca della città di Orbetello e della sua Laguna. I sedimenti della laguna, così come dei tre tomboli, sono stati oggetto di carotaggi e di un’ampia prospezione geofisica. Questi dati hanno permesso di comprendere la formazione e la crescita dei tomboli, nonché il riempimento della laguna e l’evoluzione del suo ecosistema sotto l’influenza della chiusura dei tomboli e dello sviluppo di Orbetello»
Oggi lo studio si concentra sui sedimenti naturali della Laguna e ciò permetterà di ricostruire l’evoluzione dell’ambiente lagunare nel tempo e quindi l’evoluzione dello stato di salute della Laguna dalla sua formazione: «Il nostro studio – spiega l’équipe – non si concentra sul funzionamento attuale della Laguna, ma sul suo funzionamento in passato. I dati dello studio permettono in particolare di mettere in prospettiva la situazione attuale rispetto alle situazioni passate e in particolare di determinare se la scomparsa della laguna è prossima o meno e se questa scomparsa è inevitabile o reversibile. Una tale prospettiva può aiutare a valutare meglio la criticità dei problemi incontrati».
L’equipe è composta dal dottor Jean-Philippe Goiran del Centre National de la Recherche Scientifique Université Lumière Lyon 2, Umr-5133 Archéorient, dalla professoressa Adele Bertini
dell’Università di Firenze, Dipartimento di Scienze della Terra – National Biodiversity Future Centre (Cn5, Spoke 7), dal dottor Alessandro Conforti dell’Istituto per lo studio degli impatti Antropici e Sostenibilità in ambiente marino – Sezione di Oristano (Ias) Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), e dal professor Vincenzo Pascucci dell’Università di Sassari, Dadu-Dipartimento di architettura, design e urbanistica.
Le attività di campionatura saranno effettuate a Orbetello per circa 15 giorni: «I sedimenti – spiegano – sono archivi naturali che contengono resti di piante e animali. I testi storici e le mappe non documentano con certezza i legami tra la città e l’ambiente lagunare, lasciando il campo aperto alla speculazione. L’Università di Lione e l’Università di Firenze hanno collaborato alla realizzazione di questa ricerca che mira a documentare la nascita della laguna (circa 6000 anni prima di quella attuale) anche attraverso l’uso di selezionati bioindicatori (polline e altri palinomorfi, ostracodi e malacofauna in genere) e a determinare la sua naturale evoluzione (cambiamenti di profondità e salinità) sotto la spinta dei cambiamenti climatici». Per l’occasione è stata utilizzata in laguna una zattera provvista di campionatore sperimentale portato appositamente da Tolone dal Cnrs-Ccf (Francia) dagli ingegneri Trevor Popp e Laurent Augustin.
«Lo studio – specificano gli scienziati – prevede la realizzazione di otto carotaggi che saranno effettuati nella Laguna di Orbetello, nella parte di levante, in aree di interesse archeologico in prossimità delle mura, nei potenziali bacini contemporanei alle mura etrusche della città di Orbetello; altre carote saranno effettuate al centro della Laguna per di levante per ricostruzioni paleoambientali. Un carotaggio sarà realizzato in un vecchio canale naturale sotto la Diga Leopoldina, che nel passato ha assicurato la comunicazione tra la laguna del Levante e quella del Ponente».
«Da parte nostra come amministrazione – sottolineano Luca Minucci e Roberto Berardi, rispettivamente assessore all’ambiente e consigliere delegato alla Laguna del Comune di Orbetello – gli studiosi hanno avuto e continueranno ad avere il massimo supporto logistico e organizzativo, in quanto qualsiasi elemento utile a raccogliere dati inerenti il nostro delicato ecosistema può rappresentare un passo avanti per la sua conservazione e, contestualmente, fornirci nuovi elementi per poter intervenire in modo tempestivo e maggiormente efficace rispetto alle criticità che, nel corso del tempo, abbiamo riscontrato e che, in futuro, potremmo dover affrontare».