GROSSETO – Insidiose trasferte per le squadre giovanili del Grosseto Rugby Club. Domenica gli Under 12 se la vedranno con i coetanei del Lucca, mentre i Mascalzoni del Canale, forti dei recenti successi, sfideranno a Viareggio i temibili Titani. “Squadra abbastanza forte – ha commentato coach Agostino Bencivenga – tirata su da Denis Dallan, ex nazionale nostro, che fa parte dello staff degli allenatori. Ha dato una bella impronta al Benetton Rugby viareggino”.
In casa biancorossa, solita routine con tre allenamenti a settimana di un po’ tutti i gruppi impegnati, seguiti dai rispettivi tecnici ed educatori. Varcato l’ingresso con la nota targa intitolata alle tifose grossetane Francesca e Viviana, sorelle per sempre nel nome del Grifone, in campo si possono vedere a rotazione Stefano Caldart e appunto Bencivenga ad occuparsi degli Under 16, ovvero i Mascalzoni del Canale; Matteo Bertelli e Valeria Comandi assieme agli Under 12, Enrico Corradini e Oscar Chechi impegnati con gli Under 10 ed infine Mattia Urso e Vittorio Esposito con i baby, gli Under 8. Il clima è di concentrazione, passione, gentilezza, informalità. Il dirigente e tesoriere Antonio Veltro è in un ufficio, ma se arriva un ospite o un amico è subito pronto a offrire e preparare un caffè, specie se è chiuso il bar presieduto dalle fide Marzia e Amalia. A bordo campo ci sono alcuni genitori, guardinghi ma discreti, ma c’è anche chi, come il padre dell’under 12 Matteo Madeddu, si destreggia tra i fornelli. I più grandi studiano i placcaggi con tanto di imbottiture, seguiti e applauditi dall’infortunato Thomas Chechi; altri rivedono la precisione nei passaggi e nei lanci fra cerchi e bastoni appuntati al terreno; a fine allenamento tutto il materiale viene rimesso a posto dai giocatori, prima di un briefing di ricognizione. Vicino agli spogliatoi c’è il cane di un dirigente, tranquillo ed educato: tutti gli sorridono e lo salutano. C’è in programma una cena di società ma c’è già chi non potrà venire, perché farà tardi per portare un gruppetto di ragazzini a Cecina, con uno dei mezzi a disposizione.
“La parola che ripeto più spesso ai ragazzi è rispetto – ha detto Corradini – verso allenatore, avversari, arbitro, attrezzi e strutture. Solo un giocatore in campo può parlare con l’arbitro e solo se quest’ultimo ne ha necessità. Il rugby non è fare rissa in modo confusionario, anzi è una disciplina con regole e mosse ben precise”. “Insegniamo ai ragazzi che qui siamo tutti uguali – ha detto coach Bencivenga – bravi o meno bravi, forti o meno forti, qui non c’è spazio per le primedonne. Giochiamo tutti assieme per passione e accogliamo tutti”.
“A sostenere tutta questa struttura – ha aggiunto Corradini – siamo noi allenatori e dirigenti con le nostre forze e con l’aiuto delle famiglie dei ragazzi, sempre propense per cucinare e dare una mano. Con i pochi euro che prendiamo dai terzi tempi, dal bar e a volte anche dalle nostre tasche, manteniamo e mandiamo avanti quest’opera anche benefica che da spazio ai ragazzi che vogliono fare questo sport. Un progetto per il futuro? Includere anche ragazzi con disabilità o autismo, trovando loro un ruolo con la palla ovale. Non è facile ma ci stiamo studiando”.