GROSSETO – I parlamentari Fabrizio Rossi (Fratelli d’Italia) e Marco Simiani (Pd) hanno partecipato all’ultimo Consiglio della delegazione di Grosseto di Confindustria Toscana Sud. Per i due deputati, eletti nel 2022 nei collegi maremmani, è stata l’occasione per tracciare un bilancio del primo anno e mezzo di mandato a Montecitorio e affrontare i temi del momento.
«In questa legislatura il nostro territorio può contare su una rappresentanza di parlamentari particolarmente nutrita e qualificata – ha dichiarato il presidente della delegazione di Grosseto di Confindustria Toscana Sud, Francesco Pacini, con il responsabile di delegazione Giovanni Mascagni e il direttore di Confindustria Toscana Sud, Antonio Capone – e con loro vogliamo continuare il dialogo. Siamo convinti che per perseguire lo sviluppo occorra agire contemporaneamente su più livelli di governo, da quello locale a quello regionale e nazionale, con obiettivi chiari da centrare tutti insieme. Chi vive e lavora in provincia di Grosseto non vuole più sentirsi solo, bloccato da burocrazia e tecnicismi o da strategie diverse tra Roma e Firenze: il caso dei mancati finanziamenti per il Corridoio tirrenico è solo l’esempio più eclatante tra tanti. Servono regole certe per tutti, più semplificazione e meno burocrazia per investire e rendere le imprese protagoniste della transizione green e riconquistare così le quote di mercato andate perdute. Per invertire la tendenza, il ruolo dei parlamentari può essere ancor più determinante».
«Questo è un territorio bellissimo ma con grandi problemi irrisolti – ha dichiarato Fabrizio Rossi, deputato di Fratelli d’Italia – che in questi mesi stiamo affrontando, in aula e in commissione Ambiente. Un lavoro che vede grande collaborazione con i colleghi parlamentari del nostro territorio, anche di schieramenti diversi. I primi risultati stanno arrivando: ad esempio, sono il primo firmatario della legge che istituisce il Consorzio di gestione della Laguna di Orbetello, un provvedimento sul quale abbiamo fatto convergere l’adesione di altri gruppi politici e che sarà approvato in Commissione. Inoltre vogliamo risolvere la carenza infrastrutturale: con i Fondi di sviluppo e coesione sono stati stanziati 2 milioni di euro per il polo manifatturiero di via Genova. Quanto al Corridoio tirrenico, se non dovessero arrivare i fondi promessi sarò il primo a chiedere spiegazioni al ministro. I progetti non mancano, servono più risorse e meno vincoli anche nel consumo del suolo per far esprimere a questo territorio le tante potenzialità che possiede. Non possiamo pensare di vivere solo di turismo e agricoltura: il comparto manifatturiero e l’industria non possono essere penalizzati».
«Viviamo in un momento complicato, perché le risorse a disposizione di chi governa sono scarse – ha dichiarato Marco Simiani, deputato Pd – mentre sappiamo bene che si possono creare nuovi posti di lavoro solo investendo. L’obiettivo prioritario è crescere: nella sanità pubblica, nella scuola, nell’impresa. L’Italia deve recuperare il gap che si è creato con altri Paesi e possiamo farlo solo seguendo una strategia complessiva rivolta all’Europa. Gli strumenti per creare ricchezza non possono essere le leggi-obiettivo, bensì una pianificazione che preveda relazioni tra i vari livelli di governo. Questo territorio deve affrontare la transizione ecologica: tra pochi giorni sarà abbattuto il camino dell’inceneritore di Scarlino, un atto-simbolo di grande trasformazione, perché da quell’abbattimento nascerà un’industria di economia circolare che porterà 120 nuovi posti di lavoro. Queste imprese meritano tutto il sostegno possibile, con scelte politiche adeguate all’innovazione. Un esempio? Le risorse per il polo manifatturiero di via Genova. Dovremmo fare lo stesso con il polo chimico del Casone di Scarlino, ad esempio finanziando un collegamento ferroviario o stradale. Quanto al Corridoio tirrenico, ritengo uno scandalo la scelta politica del ministro Salvini di non finanziarlo, perché c’erano tutte le condizioni. Sarebbe un’opera fondamentale per tutto il Paese, in una visione che si può creare solo agendo su più livelli di governo. E il compito di noi parlamentari è anche quello di favorire le relazioni».