GROSSETO – “Stop all’area vasta, ha fallito. Ora serve un nuovo modello più vicino ai territori e alle esigenze dei cittadini”.
Così il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, chiude la Settimana della salute al Teatro degli Industri nel suo intervento davanti alla platea. La sua è una dura critica al sistema introdotto dall’allora governatore Enrico Rossi e voluto, su tutti, dal Partito democratico poco meno di un decennio fa.
Il primo cittadino è netto: “Non intendo prestarmi alla stesura di un banale piano delle buone intenzioni e dichiarazioni di principio. Voglio obiettivi concreti e realizzabili, che possano essere verificati in maniera puntuale e costante”. Insomma, “il lungo governo della sinistra in Toscana ha portato a uno stallo e Grosseto è piombata in una gestione sempre più deficitaria e distante dagli altri territori che compongono la cosiddetta area vasta, un gigante con i piedi d’argilla. Non è corretto – insiste – fare parti uguali per territori diseguali: invece è proprio questo quel che è stato fatto dalla Regione con Grosseto, Siena e Arezzo. Siamo il vaso di coccio tra due vasi di ferro. E la stiamo pagando cara”.
Il sindaco punta il dito su quella che definisce “Un’importante carenza di medici e personale. Si tende a venire a Grosseto per fare curriculum e non per rimanerci. Questo anche a causa di riconoscimenti economici e dinamiche spesso inadeguati rispetto ad altre realtà vicine: serve un cambio di rotta”.
Poi il richiamo ai tantissimi contributi giunti dai cittadini che, tramite la Settimana della salute, hanno potuto dire la loro sul sistema sanitario locale: “Abbiamo ricevuto – prosegue il sindaco – centinaia di segnalazioni in pochissimi giorni, dimostrazione di quanto il tema sia sentito. Ebbene, di queste missive tantissime mettevano in risalto aspetti negativi, da migliorare. Tra questi spiccavano il nodo liste d’attesa, la scarsità di personale medico, il problema dell’avere un centralino del 118 dislocato fuori provincia. Senza considerare – sottolinea il primo cittadino – l’ansia per un possibile ridimensionamento della chirurgia robotica, vera eccellenza che può e dev’essere non solo mantenuta, ma potenziata, grazie al progetto che ho illustrato e che vede protagonisti il Polo universitario grossetano, L’Unisi, la Asl e la Regione”.
All’evento, moderato dal giornalista Carlo Vellutini, hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore regionale toscano al Diritto alla salute e alla sanità Simone Bezzini, il direttore generale dell’Asl Toscana sudest Antonio D’Urso, il direttore dell’Uoc Chirurgia generale Andrea Coratti e il vicepresidente della Terza commissione consiliare regionale, Andrea Ulmi. Assente il governatore toscano Eugenio Giani.