GAVORRANO – “Una delle affermazioni più fastidiose che ci si possa sentir dire è ‘io lo avevo detto’. Non possiamo però fare a meno di affermare, con ragionevole certezza, che quanto accaduto quest’oggi era al quanto prevedibile”. Così commentano il capogruppo Andrea Maule e i consiglieri Giacomo Singori, Chiara Vitagliano e Claudio Asuni dopo l’uscita del consigliere Bartolozzi dalla maggioranza.
“Il bizzarro gruppo di maggioranza perde un pezzo – continuano -. Il consigliere comunale Andrea Bartolozzi transita infatti dal gruppo di maggioranza a quello di minoranza, e lo fa dopo una delicata quanto intensa fase di confronto con i consiglieri di opposizione”.
“Vale la pena ricostruire l’ultimo anno di attività politica di Andrea, per meglio comprendere questa scelta – proseguono Maule e i consiglieri -. Lanciato come candidato sindaco, in quel di Caldana, dal politico di lungo corso Massimo Borghi. Poche settimane dopo, però, Borghi stesso opta per ritirare la candidatura di Andrea e decide di riunire la sua compagine politica al tanto odiato Partito Democratico. Tra loro anni ed anni di lotte, anche legali; fiducie e sfiducie che offrono al Comune di Gavorrano un vero e proprio massacro amministrativo, con susseguirsi di commissariamenti. La candidatura di Andrea Bartolozzi viene ritirata, senza tanti riguardi per l’aspirante sindaco, perché nella squadra di sinistra veleggia una sola abnorme paura: perdiamo la poltrona e la faccia! E su questo avvincente motto, Andrea viene relegato ad una candidatura al Consiglio, dove si trova a correre da solo contro tutti… e per tutti intendiamo i suoi colleghi di lista”.
“Sei mesi di consigli comunali per Andrea – afferma l’opposizione -, ed in sei mesi ha avuto la possibilità di toccare con mano quella che è la filosofia politica ed amministrativa del Comune di Gavorrano. I soliti “vecchi” politici, che fino a ieri se le sono suonate di santa ragione, svolgono ancora oggi un ruolo particolarmente attivo nelle scelte programmatiche da perseguire nel territorio. Stessa musica, ma soprattutto stessi musicanti, da decenni. Tutto ciò a confermare, per chi ancora ne avesse il dubbio, che forse la fascia tricolore da sindaco la indossano metaforicamente in troppi”.
“Per comprendere ancora meglio come opera la sinistra politica gavorranese, ricordiamo un aberrante aneddoto, esaustivo quanto esplicito. I cittadini ricorderanno certamente la storia del traliccio della Finoria, e ricorderanno anche che la ditta incaricata della sua realizzazione fu convocata e ricevuta a Bagno alla casa del popolo, e non a Gavorrano nel palazzo comunale. Ecco, un semplicissimo esempio che aiuta a comprendere, ancor meglio, il modus operandi della sinistra gavorranese. Le decisioni, quelle che contano, si prendono alla casa del popolo, al cospetto di vecchi politici incalliti che per nessun motivo vogliono lasciare la poltrona del potere. Gli stessi politici incalliti che senza guardare in faccia a nessuno assoggettano persone per perseguire solo ed esclusivamente interessi personali, proprio come hanno fatto con il consigliere Andrea Bartolozzi”.
“Prendiamo atto di quanto accaduto quest’oggi ed accogliamo nel gruppo di minoranza il collega Andrea – affermano Maule, Signori, Vitagliano e Asuni -. Nemmeno un anno di mandato e il sindaco perde una pedina, consapevole che il resto del suo gruppo marcia su sottilissimi equilibri, talmente labili che… chissà. Restano ancora quattro anni di mandato e soprattutto restano tanti pasticci più o meno grandi da sistemare, sempre ammesso che i guru della sinistra gavorranese consentano alla Ulivieri di lavorare con sincera serenità”.