GROSSETO – «La mia lista civica si chiamerà “Fare Cinigiano” per uno scopo preciso: fare subito qualcosa di concreto per il territorio insieme ai cittadini e alle associazioni attraverso la stesura di un programma che sia il più possibile concreto e condiviso».
Esordisce così il candidato sindaco Giovanni Lanzini.
«Per questo la squadra di governo che stiamo ultimando sarà composta da persone provenienti da varie esperienze e specificità nel mondo del lavoro, del tessuto sociale e dell’associazionismo. La mission principale sarà l’attenzione ai bisogni, pronti ad aiutare e a incoraggiare, ad accogliere e confrontarsi nello sforzo condiviso di alzare l’asticella della qualità della vita della nostra gente. Una attenzione che non deriverà da strategie di parte, ma dalla necessità di un governo del territorio che operi per il bene della cittadinanza con l’entusiasmo di un ritrovato civismo e al tempo stesso con il buonsenso del “padre di famiglia”».
«Per fare questo però c’è bisogno di un importante cambio di passo, di un adeguamento della nostra comunità ad una fase, per così dire, 2.0 attraverso la quale ottica gestire in maniera adeguata i temi più importanti del territorio. Di massima importanza innanzitutto, come già avevo anticipato nella presentazione della mia lista, muovere i primi passi dalle fondamenta del civismo quali la scuola e la cultura per poi dirigersi verso temi più strettamente legati a Cinigiano e alle sue frazioni e oggi non più rimandabili. Uno di questi ad esempio, già inserito nel nostro programma e che è salito agli onori della cronaca pochissimi giorni fa, è quello del governo dell’immigrazione e della legalità. L’impegno è quello di attivare tutte le azioni necessarie per ridare sicurezza ai cittadini mediante un maggiore controllo del territorio anche sostenendo l’istituzione dei comitati civici, che svolgeranno una sorta di “controllo di vicinato”, e l’implementazione delle telecamere di sicurezza già esistenti».
«Saranno programmate azioni giornaliere utili a conoscere la regolarità dei soggetti presenti e intestatari di abitazioni, attivando procedure per disincentivare il possesso di immobili non utilizzati dall’intestatario del contratto di locazione o di proprietà.
Al tempo stesso però vogliamo avviare percorsi di integrazione attraverso la scuola e le associazioni per migliorare la reciproca conoscenza rendendo costruttivo lo scambio tra culture e appartenenze religiose diverse. L’istituzione di consulte interculturali, percorsi di educazione civica, partendo dai giovani delle cosiddette “seconde generazioni” che sono nati qui, per poi coinvolgere anche le loro famiglie potrebbe aiutare l’integrazione crescendo in accoglienza e fiducia reciproca».
«Un altro problema non più procrastinabile, e legato in maniera indissolubile ad altre dirette implicazioni, è quello di rivalutare le motivazioni che hanno determinato l’uscita del comune di Cinigiano dall’Unione dei Comuni dell’Amiata Grossetana.
Premetto che su alcune questioni c’è bisogno di attento approfondimento. Da quando il sindaco Sani scelse di uscire dall’Unione dei Comuni per avviare un processo di unione con i Comuni di Campagnatico e Civitella-Paganico che potesse poi sfociare anche in una fusione, poco è successo di concreto e oggi purtroppo Cinigiano sconta un isolamento totale da tutto il contesto politico sociale provinciale e regionale».
«Insistendo il comune di Cinigiano su un territorio estremante variegato che si estende per oltre 160 chilometri quadrati dalla pianura di Santa Rita fino alla montagna con Monticello Amiata e Castiglioncello Bandini, questa problematica sarà estremamente attenzionata facendo squadra all’interno e stringendo accordi con le altre istituzioni, con protocolli d’intesa, accordi di programma e piani progettuali per attrarre risorse pubbliche e private».
«Ricordo che Cinigiano su questo è stato in passato un punto di riferimento per l’Amiata e non solo. In questa situazione poi ci sarà sicuramente da dirimere la problematica del bosco demaniale di San Martino a Poggi del Sasso che è rimasto in gestione all’Unione dei Comuni, generando una situazione alquanto intricata e caotica. Vogliamo poi recuperare ed implementare le opportunità che derivano dai progetti che hanno come obiettivo la valorizzazione economica dei castagneti e della multifunzionalità dell’impresa castanicola con lo scopo del mantenimento e il miglioramento della produzione di castagne da frutto come attività produttiva, ma introducendo alcune attività nel settore turistico e commerciale».
«L’economia circolare e le energie alternative sono una sfida da cogliere e noi vogliamo fare la nostra parte attraverso la costituzione delle Comunità Energetiche per la produzione di energia in autoconsumo con l’utilizzo delle superfici delle strutture già esistenti. Ma diciamo un no convinto ad operazioni e progetti destinati a modificare in modo irreparabile la vocazione agricola delle nostre campagne incidendo negativamente sull’attitudine agrituristica del territorio».
«Queste non sono altro che le prime questioni importanti. Se eletto sindaco il mio impegno prioritario sarà quello di essere vicino ai cittadini, alle imprese e alle associazioni. La vicinanza e il sostegno dell’Amministrazione Comunale possono fare tanto e io cercherò di affrontare le questioni sempre con questa attenzione. Per fare questo però c’è l’urgenza di un cambio di passo rispetto anche ai cambiamenti sociali in atto, come appunto il fenomeno migratorio».
«Sto incontrando tante persone, esponenti dei diversi settori sociali, produttivi e culturali del territorio comunale e la questione che mi viene ricordata più spesso è la lontananza dell’istituzione Comune e di chi lo rappresenta. Un processo di crescita e di benessere non può essere fatto senza questa attenzione di base. Un’attenzione peraltro che da candidato sindaco voglio concretizzare sin da subito tramite l’istituzione di un canale diretto con i cittadini. Una linea diretta dove accogliere non solo le problematiche e i bisogni ma anche le idee e le proposte concrete per la crescita e la salvaguardia del nostro territorio: un territorio che non deve rimanere ingessato al “come eravamo” ma spingersi al “come vorremmo essere” e alla quale filosofia io credo fermamente».
«La linea diretta che metto a disposizione di tutti si chiama (parafrasando il celebre discorso di John Fitzgerald Kennedy “Non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese”) “Cosa posso fare per il mio Comune” ed è già disponibile sia via email scrivendo a giovannilanzinisindaco@gmail.com sia tramite Whatsapp al numero 333.9905662».