GROSSETO – Negli ambiti di rappresentanza e di assistenza dell’Ance Grosseto, da molti anni la sicurezza nei luoghi di lavoro ha assunto un’importante centralità con lo scopo di implementare la professionalità delle imprese socie, contribuire ad una crescita complessiva del settore e delle aziende iscritte alla cassa edile della provincia di Grosseto.
“Per la nostra associazione – spiega il presidente Ance Grosseto, Massimo De Blasis – la sicurezza nei cantieri edili ha anche un’ampia importanza sociale, per l’alto rischio di infortuni e vittime che il settore edile può comportare. Ne è testimonianza il recente episodio di Firenze, verso il quale tutto il sistema associativo dei costruttori edili dell’Ance, ha moralmente esternato profondo cordoglio. Sul piano locale è costante l’attività di formazione ed informazione che l’associazione propone e sostiene attraverso gli enti paritetici bilaterali, istituti contrattuali fondati ed amministrati con i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori delle costruzioni edili. La Scuola edile grossetana, ente riconosciuto anche dalla Regione Toscana, da anni opera nella nostra provincia con corsi di formazione per gli operai e per i tecnici delle imprese iscritte alla cassa edile”.
“A questo impegno si aggiunge l’attiva partecipazione di assistenza preventiva del comitato paritetico territoriale per la sicurezza in edilizia, che con le visite dei propri tecnici specializzati valuta la buona organizzazione gestionale della sicurezza nei cantieri temporanei e mobili. Nonostante il continuo impegno dell’Ance Grosseto ed i dati della Scuola edile grossetana ne sono una testimonianza, l’associazione continuerà con impegno e risorse anche alla diffusione della cultura della sicurezza, ritenendola elemento essenziale per una seria campagna di prevenzione. In merito al recente Decreto legge n. 19/2024 – che nell’ambito di ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Pnrr ha previsto istituti normativi per contrastare le violazioni sulla sicurezza, sul lavoro abusivo e sulla congruità della manodopera – riteniamo che un ulteriore inasprimento del sistema sanzionatorio non sia risolutivo per ridurre gli infortuni, a differenza della prevenzione sulla quale si deve investire”.
“La nostra organizzazione sostiene la necessità di regolarizzare l’accesso all’attività d’impresa soprattutto con la qualificazione (Soa) anche nell’edilizia privata – cosi come già nei lavori pubblici – per tutti gli operatori economici impegnati nel cantiere. La qualificazione delle imprese avrebbe lo scopo di potenziare l’applicazione del contratto di lavoro edile in riferimento alle caratteristiche complessive e costruttive dell’opera e la formazione obbligatoria delle maestranze sulla sicurezza. L’Ance ha da subito sostenuto che, come previsto nel Decreto, il possesso della qualificazione Soa – sul cui rilascio viene valutata anche l’assenza di gravi violazioni alle norme in materia di sicurezza sul lavoro – potesse esonerare l’impresa dalla patente a crediti. Su questa patente la nostra organizzazione pone molte perplessità di gestione, soprattutto per le dimensioni delle aziende e per la possibilità di chiudere ed aprire una successiva attività imprenditoriale edile senza distinzione della storicità aziendale. Riteniamo comunque che la disciplina della patente a crediti debba applicarsi a tutti i soggetti presenti nei cantieri: sia alle imprese che applicano il contratto di lavoro dell’edilizia che alle imprese che non lo applicano, ad esclusione dei meri fornitori, prevedendo però ulteriori crediti rispetto a quelli iniziali, per le imprese virtuose che investono in sicurezza e che adottano sistemi di gestione riconosciuti dall’Uni – Ente Italiano di Normazione e Modelli di Organizzazione e Gestione anche asseverati dagli enti bilaterali dell’edilizia”.