GROSSETO – Nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2024, l’Italia saluterà nuovamente l’ora solare per accogliere l’ora legale, spostando le lancette degli orologi un’ora avanti – dalle due alle tre di notte. Questa modifica, ormai automatizzata per i dispositivi digitali come gli smartphone, comporterà una riduzione del sonno di un’ora, ma garantirà giornate più lunghe e un incremento della luce naturale disponibile, fino al ritorno dell’ora solare previsto per il 27 ottobre 2024.
Origini e benefici dell’ora legale
Introdotto in Italia per la prima volta nel 1916, l’aggiustamento dell’orario ha l’obiettivo di ottimizzare l’utilizzo della luce solare per ridurre il consumo di energia elettrica. Nonostante le origini legate al contesto bellico, l’ora legale rimane uno strumento efficace per il risparmio energetico, particolarmente rilevante nel contesto attuale di crisi energetica.
E se l’ora legale fosse permanente?
Il passaggio dall’ora solare all’ora legale e viceversa solleva però questioni legate agli impatti su salute, ambiente e economia. Una petizione, avviata dalla Società Italiana di Medicina Ambientale e supportata da oltre 336.000 cittadini, propone di adottare permanentemente l’ora legale per mitigare tali effetti negativi e sfruttare i vantaggi in termini di risparmio energetico ed emissione di CO2. L’Unione Europea contempla questa possibilità, spingendo il governo italiano verso una revisione del sistema attuale.
Risparmi e e vantaggi per l’ambiente
Stime indicano che l’adozione dell’ora legale tutto l’anno potrebbe ridurre il consumo energetico nazionale di circa 720 milioni di kWh, equivalente a un risparmio economico annuale di 180 milioni di euro. Dal 2004, l’Italia ha risparmiato circa 2 miliardi di euro e 10,9 miliardi di kWh grazie a questa pratica, contribuendo significativamente alla riduzione delle emissioni di CO2. L’impatto ambientale positivo di tale misura equivale all’assorbimento di CO2 da parte di milioni di nuovi alberi.
Mentre l’ora legale si prepara a entrare in vigore, il dibattito sulla sua adozione permanente continua, evidenziando la necessità di bilanciare benefici e potenziali impatti su vari aspetti della vita quotidiana degli italiani.