FOLLONICA – È ormai cosa nota che lo scorso anno il segretario comunale Michele D’Avino assieme al sindaco Andrea Benini denunciavano i consiglieri comunali di minoranza Pizzichi e Lynn con l’accusa di “interruzione e turbamento di servizio pubblico” a seguito di molti accessi agli atti.
“Il procedimento si è concluso nella fase delle indagini preliminari con la richiesta di archiviazione del pubblico ministero per infondatezza della notizia di reato convalidata successivamente dal Gip del Tribunale di Grosseto – dichiarano Daniele Pizzichi e Charlie Lynn -. Una denuncia assurda ed incredibile soprattutto se si pensa a tutte quante le problematiche ed irregolarità emerse soltanto ed esclusivamente a seguito del nostro intenso lavoro. Pertanto, riteniamo che sia assolutamente inaccettabile che a pagare le spese legali dei consiglieri debbano essere direttamente i cittadini con i soldi pubblici”.
“Secondo quanto previsto dal testo unico degli enti locali per gli amministratori pubblici è previsto il rimborso delle spese legali – proseguono -, nel caso di conclusione di un procedimento con sentenza di assoluzione o di emanazione di un provvedimento di archiviazione, in presenza dei seguenti requisiti: assenza di conflitto di interessi con l’ente amministrato; presenza di nesso causale tra funzioni esercitate e fatti giuridicamente rilevanti; assenza di dolo o colpa grave”.
“A nostro avviso sarebbe corretto, opportuno e necessario che il segretario comunale D’Avino e il sindaco Benini risarciscano di tasca propria il comune di Follonica, non possono essere i cittadini a pagare per loro errori – affermano Pizzichi e Lynn -. Abbiamo deciso inoltre di segnalare la vicenda alla corte dei conti poiché a nostro avviso ci potrebbe essere anche un danno erariale e un possibile conflitto di interessi non opportunamente valutato nei confronti del segretario comunale Michele D’avino e del sindaco Andrea Benini in quanto proprio loro, in qualità di amministratori pubblici, presentando una denuncia contro l’amministrazione comunale stessa nelle figure dei consiglieri comunali, sono andati a causare un esborso alle casse comunali di 2500 euro”.