CAMPAGNATICO – Aggiornamento ore 12.08: Nell’approfondire questa storia abbiamo contattato il sindaco di Campagnatico, Elismo Pesucci che ha fatto per noi una ricerca all’anagrafe del Comune. «In realtà Angiolino Pepi era nato a Pari, attuale comune di Civitella Paganico. Come è possibile questa cosa? Semplice: sino al 1927 il comune di Civitella non esisteva ed era tutto comune di Campagnatico sino a Siena. A Civitella risiedeva però un importante gerarca fascista che operò affinché il suo territorio d’origine diventasse Comune. Tutti quelli nati prima di quella data risultano ancora nati nel comune di Campagnatico». Quindi la ricerca del soldato Pepi e della sua famiglia è da estendere al territorio di Civitella Paganico.
News ore 8.34: Era nato nel 1919 Angiolino Pepi, aveva probabilmente poco più di 20 anni. Un ragazzo se lo si guarda con gli occhi di oggi. Fu mandato in Sardegna e lì perse la sua piastrina di riconoscimento che oggi è stata ritrovata da un appassionato di ricerche con il metal detector, Gianfranco Atza, di Iglesias. Ma Gianfranco, come dimostrano i suoi molti ritrovamenti, usa la sua passione per restituire quanto trovato ai legittimi proprietari (lo ha fatto con una fede nuziale, con un telefono, le chiavi dell’auto) insomma, oltre al ritrovamento la parte più bella è proprio la riconsegna. Per questo Gianfranco ha fatto un post per ritrovare gli eredi del soldato che ha perso quella piastrina.
«Insieme al mio amico Giuseppe, coltiviamo l’hobby della ricerca col metal detector che ci porta a girare l’isola (la Sardegna ndr) alla ricerca di qualsivoglia oggetto di metallo».
«In una di queste escursioni, nelle campagne di Iglesias, precisamente nei pressi della foresta di Bellicai, abbiamo ritrovato la targhetta matricolare appartenente ad un soldato che è nato a Campagnatico provincia di Grosseto. Il suo nome è Angiolino Pepi nato presumibilmente nel 1919, figlio di Armido e Assunta Pisani».
«Questo tipo di ritrovamenti ci porta ad immaginare la storia che sta dietro l’oggetto. Abbiamo immaginato un ragazzo poco più che ventenne catapultato nella lontanissima Sardegna dal suo paese d’origine Campagnatico. Abbiamo immaginato le sofferenze e la nostalgia di casa. Abbiamo immaginato un ragazzo che si riposava sotto le querce intento a scrivere, o solamente a pensare, alla famiglia o alla fidanzata lasciata troppo presto da sola magari mentendo sul fatto che stesse bene. Abbiamo immaginato un ragazzo alle prese con una guerra che forse neppure lui capiva e voleva» racconta Gianfranco.
«Ci siamo immedesimati nei nostri figli che adesso coccoliamo nelle nostre case calde e sicure sino ben oltre i venti anni. Abbiamo pensato al suo futuro dopo la perdita dell’oggetto. Non sappiamo se ha fatto rientro a casa oppure no. Ora siamo alla ricerca dei parenti in modo tale che la targhetta matricolare possa avere il posto che più gli compete e merita. Per noi è una gioia enorme poter fare questo gesto che speriamo sia gradito».