GAVORRANO – «Piano piano sta andando tutto nel dimenticatoio». È questa l’amara constatazione di Gabriele Maestrini, padre di Elena, la studentessa maremmana di 21 anni, morta nella strage Erasmus in Spagna nel 2016.
Oggi sono otto anni precisi da quando il 20 marzo 2016 sull’autostrada A7 in Spagna un pullman con a bordo 57 studenti di ritorno da Valencia a Barcellona si ribaltò. Nello schianto morirono 13 ragazze, erano tutte studentesse che partecipavano al programma Erasmus. Sette di loro erano italiane, tutte avevano un’età compresa tra i 19 e i 25 anni.
Una strage dimenticata
Una strage dimenticata? Per i genitori in un certo senso la risposta è “sì”. Per anni hanno lottato senza sosta per ottenere giustizia, se non altro per ottenere l’apertura di un verso e proprio processo in cui venissero accertate le responsabilità della strage. La battaglia giudiziaria è stata estenuante, tre archiviazioni del caso in cinque anni che solo grazie alla forza dei genitori sono state scongiurate. Fin dall’inizio l’unico indagato è il conducente del pullman che nel 2020 viene effettivamente rinviato a giudizio, ma tra ritardi burocratici e una pandemia mondiale i tempi si allungano. Per i genitori è comunque un piccolo passo in avanti perché durante il processo sarebbero potuto essere accertate anche le corresponsabilità dell’incidente; dall’organizzazione del viaggio degli studenti alla sicurezza stradale. Ma nel 2023 ancora una volta un brutto colpo per le famiglie delle vittime: il conducente muore e, come prevede la legge, senza imputato, niente processo perché la responsabilità penale è personale. E così, con il decesso dell’unico imputato, per i genitori si spegne anche la speranza di ottenere giustizia. Che le loro domande non avranno risposta è ormai un dato di fatto.
«Mi dispiace molto che sia finito tutto così – commenta Gabriele Maestrini il giorno dell’ottavo anniversario -. Le nostre aspettative erano ben altre; volevamo che venisse fuori la verità e soprattutto che venissero fatti dei miglioramenti in termini di sicurezza stradale. Invece no, resterà tutto com’è, speriamo solo che non ci sarà mai un altro incidente simile».
Come si fa ad andare avanti? Dopo aver perso l’unica figlia, senza un briciolo di giustizia, senza risposte? «Non riusciamo a darci una spiegazione – dice Gabriele- , è andata così». E dopo una breve pausa aggiunge «Non vorrei rassegnarmi, ma effettivamente c’è poco da fare».
Il ricordo
I genitori di Elena Maestrini oggi prenderanno parte alla commemorazione organizzata dall’Università di Firenze, dove studiavano le tre vittime toscane (oltre a Elena hanno perso la vita anche Lucrezia Borghi e Valentina Gallo). Alle 12.30 la rettrice Alessandra Petrucci, insieme a rappresentanti e docenti della scuola di Economia e Management, renderanno omaggio alla memoria delle tre studentesse all’ingresso dell’Aula magna del Campus delle Scienze sociali a Novoli dove è posta una lapide in loro ricordo.
A Bagno di Gavorrano invece si svolgerà una cerimonia in memoria di Elena nel “Giardino dei Sogni” dell’Auser, dove sarà posto un mazzo di fiori ai piedi dell’albero piantato in sua memoria all’interno del parco dell’associazione.
Sull’incidente Erasmus IlGiunco.net ha prodotto un podcast a cinque puntate dal titolo “La figlia d’Europa”. Lo potete ascoltare a questo LINK.