GROSSETO – «Ho organizzato per giovedì 21 marzo alle ore 21, il collegamento da Grosseto con la trasmissione su rete quattro “Dritto e Rovescio”, condotta da Paolo Del Debbio» afferma Mirella Pastorelli presidente del comitato Pastori d’Italia.
«Un momento importante in cui gli allevatori Matteo Contena, Marco Bruni, Farina Luigi, Salvatore Fais e Fernando Tizzi saranno intervistati sull’uso della carne d’agnello nel periodo pasquale. Per gli allevatori sarà una grande opportunità cosi potranno informare direttamente l’opinione pubblica, sfatando ideologie metropolitane che vanno solo a danneggiare la salute dell’uomo e a distruggere un settore fiore all’occhiello di una nazione».
«Gli allevatori si difenderanno e dichiareranno pubblicamente quanto sia vergognosa la pubblicità che viene fatta nel periodo pasquale per evitare l’uso della carne d’agnello. Una pubblicità che va ad influenzare le persone evitando tale acquisto, tradizione secolare, che va a distruggere le nostre radici e produce danni non quantificabili per i produttori» prosegue Pastorelli.
«Perché tanta compassione, i paladini degli agnelli, non l’esprimono anche nei confronti delle pecore che ogni giorno vengono ridotte a brandelli dai lupi che girano in numero esponenziale nelle nostre campagne? Ma certo no, perché intorno al lupo ruotano tanti soldi per i progetti che non portano nessun risultato a tale problematica. Tali diffusori di teorie contorte non si rendono conto che l’uso della carne è una priorità per l’organismo umano e non può essere sostituita da ideologie irrazionali».
«Gli allevatori di tutta Italia hanno sempre chiesto che fosse risolto il problema della predazione, non riescono più a vedere pecore lacerate, ma mai una parola di conforto da chi esprime tanta compassione per gli agnelli. Il comitato da anni ha portato avanti tali problematiche, vede ogni giorno chiudere aziende per i danni provocati non solo dal lupo ma anche da ideologie distorte; pertanto un forte appello alla politica: che sia bloccata la pubblicità negativa sull’uso della carne di agnello, visto i danni che va a procurare ai produttori» conclude Pastorelli