GROSSETO – Il segretario provinciale del Partito Democratico, Giacomo Termine, commenta così i risultati delle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Grosseto che hanno decretato una maggioranza di centrodestra con 6 consiglieri provinciali al centrodestra e 4 al centrosinistra.
“Il risultato delle elezioni provinciali ci lascia un dato positivo per il contesto che si era creato: a causa di alcuni comportamenti trasformisti si stava infatti addirittura profilando la prospettiva di 7 consiglieri di centrodestra e 3 di centro sinistra. – afferma Giacomo Termine – Il fatto politico gravissimo è stato dettato dal trasformismo dei consiglieri del Comune di Grosseto, Giacomo Gori, espressione del Movimento Cinque Stelle e Rita Bernardini del Gruppo Misto Di Minoranza, ai quali chiedo di assumersi la piena responsabilità del nuovo equilibrio che si viene a creare all’interno dell’assise provinciale”.
“Sono stati eletti dai cittadini appartenenti al centro sinistra ed in maniera opportunistica, incoerente e trasformista – prosegue il segretario provinciale PD -hanno portato il consenso al fronte che avevano giurato di contrastare, in pieno stile tipico degli inaffidabili voltagabbana. Gori anche se è tornato alle origini, poiché aveva iniziato la militanza in Alleanza Nazionale, dovrà rendere conto di aver sconfessato il percorso politico del suo partito nel campo del centro sinistra. Nonostante questo, continueremo il confronto con il M5S soprattutto per gli appuntamenti elettorali dei prossimi anni, visto anche il proficuo lavoro che sta svolgendo il gruppo PD in consiglio comunale. Purtroppo, l’inaffidabilità dimostrata da Gori non può che far auspicare che il M5S possa individuare interlocutori maggiormente affidabili per costruire una alternativa credibile al governo della destra a Grosseto. Il ragionamento vale anche per Italia Viva. Anche se non ha fatto parte della coalizione di centro sinistra della città di Grosseto ha sempre partecipato alle riunioni di livello provinciale. La serietà presuppone che non si possa costruire un’alternativa alla destra a giorni alterni, pertanto fino a che non chiariranno la loro collocazione politica non potrà esserci il dialogo ed il confronto che c’è stato finora”.
“Nell’elezione del Consiglio della Provincia – aggiunge ancora Termine – il voto espresso dai sindaci e dai consiglieri comunali viene ponderato sulla base di un indice che rispecchia il numero di abitanti del comune rappresentato. Pertanto, i voti del sindaco e dei consiglieri comunali del Capoluogo hanno un peso maggiore rispetto a quello dei sindaci e dei consiglieri dei comuni meno popolati. Prendiamo atto del risultato delle urne e andiamo avanti con rinnovato impegno, forti del buongoverno della Provincia di Grosseto, che continuerà ad essere garantito dalla presidenza di Francesco Limatola. L’elezione del nuovo Consiglio provinciale, infatti, è scollegata da quella del presidente della Provincia che dura in carica 4 anni.”