GROSSETO – «Nel corso del mese di marzo si è registrata una significativa diminuzione delle visite ai siti archeologici maremmani, che costituiscono uno dei patrimoni più rilevanti della Regione Toscana. Dall’1 all’11 marzo le porte degli scavi di Roselle (Grosseto), Cosa (Orbetello) e Vetulonia (Castiglione della Pescaia) sono rimaste chiuse per otto giorni su 11. La causa di questa chiusura è da attribuire all’allerta meteo gialla, la più lieve, che ha impedito l’ingresso ai visitatori e alle guide turistiche nonostante le condizioni meteo non fossero avverse», spiegano gli esponenti locali del Partito democratico Donatella Spadi, consigliera regionale, ed il deputato Marco Simiani.
«Le chiusure dei siti archeologici, che possono essere previste per l’intera giornata o in modo parziale, vengono disposte dalla Direzione regionale Musei della Toscana – continuano Spadi e Simiani -, articolazione periferica della Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, sulla base dei codici di allerta meteo, giallo compreso, con la finalità di garantire condizioni di sicurezza. Tuttavia si è verificato che l’allerta gialla sia stata attivata anche quando non c’erano effettive condizioni di maltempo, costringendo i visitatori e le guide turistiche a rimanere fuori dai siti archeologici nonostante l’assenza di pioggia e temporali».
«I siti archeologici presenti in Maremma – ancora i dem – rappresentano un patrimonio culturale di inestimabile valore storico e artistico, fondamentale per la comprensione e la valorizzazione delle identità territoriali di riferimento. L’attività turistica legata agli scavi svolge un ruolo importante anche per lo sviluppo socio-economico delle comunità interessate e dell’intera Maremma, sostenendo l’economia attraverso il commercio, l’ospitalità e i servizi turistici, nonché promuovendo la valorizzazione del patrimonio culturale locale. Le frequenti chiusure dei siti archeologici durante le allerte meteo, anche di colore giallo, hanno generato incertezza e confusione tra i visitatori e gli operatori turistici, limitando l’accesso a beni comuni e producendo conseguenze negative per l’economia del territorio. Per questo – sottolineano Spadi e Simiani -, pur mantenendo fermo l’obiettivo primario di garantire la sicurezza dei visitatori, è essenziale adottare un approccio che, nei soli casi di allerta gialla, si caratterizzi per una maggiore flessibilità, valutando attentamente le chiusure in base alle effettive condizioni meteorologiche locali».
La consigliera Donatella Spadi ha così presentato un’interrogazione al presidente della Regione Eugenio Giani per sapere se «non ritenga opportuno attivarsi nei confronti del Ministero della Cultura, con particolare riferimento alla Direzione regionale Musei della Toscana, affinché, anche alla luce dell’imminente stagione turistica, si proceda a rivedere le disposizioni adottate in materia di chiusura dei siti archeologici prevedendo, per i soli casi di allerta gialla, una gestione più flessibile e proporzionata che tenga conto, anche concedendo maggiore autonomia ai singoli musei, delle effettive condizioni metereologiche presenti nelle diverse località interessate».