GROSSETO – “È notizia di queste ore l’ufficialità del taglio di un’auto medica a servizio del territorio grossetano. Tutto rientra nella riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza voluto dalla Regione”. A dirlo è il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
“Avevo lanciato l’allarme circa tre settimane fa, con un’uscita pubblica che mirava a scuotere le prese di posizione dei vertici Asl – prosegue -. Oggi la doccia gelata: Grosseto è ancora una volta penalizzata. Col nuovo assetto, la nostra provincia andrebbe ad avere sei postazioni con medico, contro le nove del Senese, anzi, addirittura dieci se si considera il medico presente in centrale operativa. Il confronto con Siena è particolarmente significativo: la Città del Palio è sede del policlinico, centro di riferimento per tutta l’area vasta, pertanto non ha mai la necessità di spostare pazienti negli ospedali della propria provincia o in quelli di Grosseto e Arezzo”.
“Grosseto si trova quindi nella situazione di vedere fortemente ridotte le proprie possibilità d’intervenire su pazienti o trasferirli – afferma il primo cittadino -. Soprattutto quelli con patologie tempo-dipendenti dove è sempre necessaria una figura medica. Ci sarà dunque una minore attività di supporto alle ambulanze con soli soccorritori e a quelle con infermieri. Al danno si somma anche la beffa. Sì, perché durante i trasferimenti dei pazienti critici verso Siena o verso Firenze (Cto o Meyer che sia), peraltro non poco frequenti, l’unico medico presente a Grosseto verrà meno per alcune ore, lasciando sguarnita una larga fetta di territorio. Inoltre, sempre in tale circostanza, ci sarà una minore disponibilità del medico in situazioni o su patologie che ne richiedono la presenza per ragioni medico-legali. Una situazione inaccettabile, che va a maturare nonostante il mio deciso intervento pubblico”.
“Parole che evidentemente nulla hanno mosso rispetto allo sbilanciamento con Siena (e Arezzo). Eppure, un confronto con le altre realtà provinciali è doveroso: Grosseto ha il territorio più vasto e meno antropizzato. E questo comporta oggettive difficoltà di trasferimento e intervento nelle varie situazioni. Pensiamo, per esempio, al paziente psichiatrico, per il quale è strettamente necessaria la presenza della figura medica e che spesso deve affrontare lunghi tragitti per spostarsi nei luoghi di cura, andando a impegnare quella che sarà l’unica auto medica disponibile. Per non parlare del periodo estivo, quando la popolazione decuplica, così come le esigenze”.
“Insomma, quella che va profilandosi è una situazione grave. Inaccettabile – va avanti Vivarelli Colonna -. Un’offesa che viene rivolta ai grossetani. Nelle linee d’indirizzo adottate dalla Regione si parla della necessità di “garantire equità di accesso a tutti i cittadini toscani”: l’esatto opposto rispetto a quanto viene in realtà fatto. Tra l’altro è la Asl stessa a riferire che in Toscana ci sono territori in cui l’ammodernamento è avvenuto solo parzialmente. Insomma la Regione è consapevole di avere creato delle aree di serie A e delle aree di serie B. Ma non fa nulla per migliorare le cose. Anzi, le peggiora (per noi). Tra i punti di forza del piano riorganizzativo vi è l’incremento delle ambulanze con infermieri a bordo e delle auto mediche con equipe medico-infermieristiche in grado di replicare competenze ospedaliere sul territorio: un principio che, evidentemente, vale per tutti tranne che per noi, visti i tagli a Grosseto. È chiaro che le mie parole siano state ignorate dai vertici Asl. Ma dev’essere altrettanto evidente a lor signori che il sindaco di Grosseto non è solito porgere l’altra guancia”.
“Intanto do loro appuntamento al 6 aprile – conclude il sindaco -, quando a coronamento della Settimana della salute organizzata dal Comune si terrà agli Industri il convegno sugli stati generali della sanità. Allora sarà tutto messo in chiaro e sarà finalmente ascoltata la voce dei grossetani, cui abbiamo chiesto cosa pensano della sanità locale”.