GROSSETO – «Se davvero vi fossero “merito e lealta”, Andrea Ulmi, eletto grazie ai voti che la Lega raccolse su tutto il territorio toscano nel 2020 e al risultato record ottenuto dalla candidata Presidente Susanna Ceccardi, si dimetterebbe da Consigliere Regionale lasciando il suo posto a chi continua a condividere e riconoscersi nei valori, nei principi e nella linea politica del partito di Matteo Salvini. Troppo facile “sputare nel piatto dove si e’ mangiato fino a ieri” ma rimanere attaccato alla poltrona per continuare a lucrare la ricca indennita’ regionale, seppure dichiarando di non riconoscersi piu’ nella Lega del Segretario Federale e degli organi legittimamente eletti dal congresso toscano». Cosi’ il Segretario Regionale della Lega Toscana Luca Baroncini ed il Commissario Provinciale della Lega di Grosseto Massimiliano Baldini commentano la fuoriuscita del consigliere regionale ex Lega Andrea Ulmi, oggi transitato nel Gruppo Misto.
«La Lega – continuano Baroncini e Baldini – ha svolto un regolare e democratico congresso regionale nell’ottobre dello scorso anno, nell’occasione del quale si e’ affermata con modalita’ decisamente netta – oltre il 65% dei voti – la linea politica che oggi esprime il Segretario Regionale e l’ampia maggioranza del Consiglio Direttivo Regionale».
«Andrea Ulmi e i militanti a lui vicini a Grosseto se ne vanno quindi per ben altri motivi e non possono certo accusare il partito che si e’ confrontato democraticamente scegliendo la direzione della propria strada. Molto sgradevole anche tirare sempre in ballo la capogruppo Elena Meini nel bieco tentativo di metterla contro l’attuale dirigenza del partito. Questo non è possibile».
«Non solo, i Direttivi Comunale e Provinciale della Lega di Grosseto non sono venuti meno per imposizione dall’alto ma, al contrario, sono caduti in quanto la meta’ piu’ uno dei suoi membri si sono dimessi determinando per i rispettivi Segretari la carenza di una maggioranza che potesse permettergli di andare legittimamente e democraticamente avanti».
«I commissariamenti che ne sono seguiti rappresentano una logica presa d’atto di quanto accaduto a livello locale, in linea con quanto previsto dagli statuti della Lega».
«Peraltro – proseguono i due rappresentanti del partito di Matteo Salvini – il Commissario Provinciale, nel tentativo di favorire una equilibrata mediazione, ha offerto alla parte legata ad Ulmi, Pacella ed i Consiglieri Comunali nel frattempo fuoriusciti, la posizione del commissario comunale di Grosseto, quella del responsabile del tesseramento provinciale ed il responsabile comunicazione sempre provinciale oltre alla possibilita’ di svolgere i congressi subito dopo la conclusione della tornata elettorale in corso – non certo un semplice zuccherino e probabilmente piu’ del dovuto considerati gli equilibri in gioco – ottenendo in cambio un costante atteggiamento ostruzionistico e di rifiuto verso tutto che evidentemente malcelava disegni ben diversi orientati, da molto tempo, proprio contro la Lega».
«Del resto le particolari presenze personali e politiche alla conferenza stampa di Andrea Ulmi non sono passate inosservate a nessuno e confermano il sussistere dell’evidente legame con chi ha lasciato da tempo la Lega malgrado le prebende ottenute, la vicinanza a partiti diversi e la lontananza che il Consigliere Regionale ed il suo gruppo di militanti avevano da tempo maturato nei confronti della Lega di Matteo Salvini».
«Il partito – concludono Baroncini e Baldini – fedele alla propria tradizione di sempre, non ha inteso subire ricatti da chicchessia affinche’ quel concetto di lealta’ a cui si e’ fatto impropriamente riferimento, rappresenti il faro guida del nuovo corso ed e’ al lavoro su tutti i territori – a cominciare da Grosseto, dove e’ stato nominato Commissario Comunale Arturo Bartoletti che e’ impegnato quotidianamente per ristrutturare la sezione – con chi si riconosce nei valori della Lega di Matteo Salvini»