GROSSETO – Presentato nella saletta Di Vittorio della Cgil grossetana il neonato “Sportello Da.li.da.” (dare libertà, diritti e autonomia) attivato nell’ambito del progetto #teamwork2, promosso e finanziato dalla Commissione Europea aventi come partners la Cgil Toscana e Oxfam.
Un’iniziativa per dare il senso concreto dell’impegno sui temi qualificanti della parità di genere in occasione della Giornata internazionale della Donna, con la Cgil maremmana, e i Coordinamenti Donne della Cgil e dello Spi Cgil impegnate a rafforzare i meccanismi di prevenzione e protezione delle donne da discriminazioni e molestie sessuali sul lavoro.
Progetto che fa affidamento su una rete provinciale di “antenne” di monitoraggio di questi temi, composta da enti pubblici, soggetti associativi di varia natura, aziende pubbliche e private. Un progetto che si avvale anche della linea telefonica dedicata Da.Li.Da., gestita da operatrici appositamente formate.
«Lo “sportello Da.li.da.” – spiega Monica Pagni, segretaria della Camera territoriale del lavoro di Grosseto – non nasce a caso nella nostra provincia, che ha il tasso di occupazione femminile mediamente inferiore a quello maschile di oltre 20 punti percentuali (per fasce d’età). Per questo con la Cgil della Toscana abbiamo deciso di impegnarci su questo territorio, cogliendo le opportunità del progetto #teamwork2 (lavoro di squadra). Vogliamo infatti rompere il cerchio, e offrire alle donne impegnate in vari ruoli sul posto di lavoro una consulenza capillare e qualificata su gender gap retributivo e opportunità di carriera lavorativa, ma anche su molestie a sfondo sessuale e comportamenti discriminatori».
«La marginalizzazione delle donne sui luoghi di lavoro è la conseguenza di molti fattori, uno nei quali in provincia di Grosseto è la prevalenza massiccia delle piccole e piccolissime imprese, con lavori a bassa qualifica professionale, i cosiddetti lavoretti, e un’elevata incidenza del lavoro precario e stagionale. Un contesto socioeconomico che si riverbera in un tasso di inattività (quantifica chi non cerca lavoro) che fra le donne nella fascia die età fra i 35 e i 49 anni, quando si fanno e crescono i figli, è in provincia di Grosseto al 23,4%, a fronte del 2,8% fra gli uomini».
«Il mercato del lavoro fortemente condizionato da stagionalità e discontinuità – conclude la segretaria – porta spesso le donne a non denunciare le molestie né i comportamenti discriminatori, perché, come ci riportano, hanno “Paura di non essere richiamate l’anno successivo”. A tutte loro deve essere chiaro che nella Cgil hanno un’alleata e un’amica, e che lo sportello Da.li.da. è la declinazione concreta del nostro impegno al loro fianco».
Alla conferenza stampa era presente anche Barbara Orlandi, della Cgil Toscana. «La Cgil Toscana – ha spiegato Orlandi – voleva qualificare il proprio impegno su una questione tanto importante quanto sistematicamente sottovalutata. Lo abbiamo fatto valorizzando il progetto #teamworke della Commissione europea, che promuove le reti per contrastare gender gap, discriminazioni e molestie sessuali ai danni delle lavoratrici, individuando un territorio dove lo sportello potesse contribuire a cambiare le cose, e scegliendo una Camera del lavoro guidata da una donna e con coordinamenti femminili particolarmente attivi. Tutto questo lo dedichiamo a Dalida Angelini, ex segretaria generale della Cgil toscana recentemente e prematuramente scomparsa. Per questo abbiamo chiamato lo sportello Da.Li.Da., un acronimo che sta per “Dare Libertà, Diritti e Autonomia».
Lo sportello sarà affiancato anche da una “linea verde” alla quale le donne potranno rivolgersi per ottenere informazioni e consulenza qualificata rispetto a disagi e a difficoltà che possono incontrare sul lavoro.
«Organizzare la rete nell’ambito del progetto #teamwork2 – è entrata nel merito Claudia Rossi, responsabile del coordinamento donne della Cgil di Grosseto – ha comportato a monte un articolato lavoro preparatorio con la formazione di una trentina di delegate nei luoghi di lavoro e di pensionate. Nella formazione sono stati coinvolti tutti i soggetti preposti all’accoglienza e alla cura di donne vittime di molestie e violenze: una dottoressa e un’infermiera del Codice Rosa della Ausl Toscana Sudest, la presidente dell’associazione Olympia de Gouges (casa rifugio donne maltrattate), del Codice Rosso della questura e dalla Consigliera di Parità della provincia di Grosseto. Abbiamo costituito una rete capillarmente diffusa sul territorio provinciale, con tante donne che svolgeranno un ruolo di “antenne” rispetto ai fenomeni che si muovono nel mondo del lavoro. E che saranno in grado di avvicinare e indirizzare le lavoratrici oggetto di discriminazione o molestie alle attività dello sportello».
Alcuni dati:
Tasso di femminilizzazione del mercato del lavoro in Italia +1,1% (incremendo dal 2010 al 2022) con concentramento di donne in alcuni settori in particolare
Le donne sono sovrarappresentate nel mondo dei contratti part time (molto spesso involontario): il 50% delle donne lavora part time contro il 20% degli uomini.
Le donne dono sottorappresentate anche nelle figure apicali: sul totale delle figure apicali nelle aziende e negli enti gli uomini rappresentano l’1,2%, le donne <0,5%.
Un gap salariale forte nel privato, ma presente anche nei settori pubblici.
In media, nel 2022 lo stipendio di un uomo in Italia è sulle 2400 euro all’anno, quello delle donne di 1730 euro.
Gli effetti diretti della segregazione occupazionale:
– meno occupazione
– limitazione degli ambiti di impiego (con donne che vengono per lo più occupate in settori meno dinamici, con meno possibilità di carriera)
– riduzione delle ore lavorate
– differenze salariali
– limitazione delle carriere
– povertà pensionistica
Gli effetti indiretti della segregazione occupazionale:
– minore peso decisionale/partecipativo/contrattuale delle donne nei contesti lavorativi
– maggiore vulnerabilità/ricattabilità delle donne legate anche alla tipologia di lavoro (part time e tempo determinato)
– minori chances di impiego/lavoro/reddito e di conseguente autonomia economica