GROSSETO – «La nuova legge vuole assecondare la lobby alberghiera» a dirlo Lamberto Londini presidente onorario della Confedilizia.
«Il senso del nuovo Testo unico sul turismo è, in sintesi, quello di valorizzare l’attività alberghiera ed ostacolare le locazioni brevi e turistiche dei privati. In tal modo violando oltreché i principi costituzionali di libera concorrenza e di tutela della proprietà privata, quello dei limiti alla potestà legislativa delle Regioni sancita dall’art. 117 della Carta che chiaramente contrastano con le dichiarazioni rese ultimamente dall’assessore Marras».
«A conferma in particolare del mancato rispetto di una seppur marginale tutela della concorrenza, la normativa in questione consentirebbe alle strutture alberghiere di estendere la loro attività anche in unità immobiliari di civile abitazione sottraendole così al mercato delle normali locazioni abitative in evidente contrasto con una delle finalità stesse della legge» prosegue Confedilizia.
«L’attacco alle locazioni brevi e turistiche private viene inoltre motivato da assunti ampiamente discutibili fra i quali, in primo luogo, quello della identificazione delle locazioni brevi con le locazioni turistiche senza considerare che molte di questi rapporti possono essere motivati dalle più varie esigenze del conduttore quali: vicinanza ed assistenza più o meno saltuaria a persone in precarie condizioni di salute; frequenza a corsi di studi extra universitari; affari vari diversi da intenti turistici».
«La Confedilizia, di fronte ad ordinanze dei sindaci ed a progetti di legge contro le locazioni brevi e più in generale turistiche, ha più volte rilevato non solo chiari profili di incostituzionalità ma anche la mancanza di ogni convenienza economica e sociale. A rimetterci sono tutti; anche le finanze pubbliche. A venire danneggiati sono tutti gli attori in gioco, non solo i proprietari di casa. Lo sono i turisti che, trovando un’offerta più limitata ed a prezzi maggiorati, saranno in molti casi indotti a rivolgere la loro attenzione alle locazioni irregolari ovvero a ad altre località caratterizzate da una più variegata offerta alloggiativa. Lo sono infine i molteplici operatori dell’indotto che, con i loro minori redditi, daranno luogo a minori prelievi fiscali».
Sempre Confedilizia fa rilevare che «in un’epoca in cui, grazie alle nuove tecnologie, le informazioni ed i contatti possono viaggiare velocissimi e la domanda e l’offerta di beni e servizi possono essere messe in contatto istantaneamente anche a migliaia di chilometri di distanza, proibire od ostacolare non significa di fatto impedire, ma solo rendere più inefficiente e costoso ciò che viene proibito, a detrimento di tutti».