GAVORRANO – “Ho ricevuto il report della campagna nazionale ‘Mettiamoci in gioco’, sui dati del gioco d’azzardo in Toscana, dove nel 2022 sono stati bruciati 7,4 miliardi di euro, per la precisione si parla di 7.396.856,237 di euro, finiti in scommesse, gratta e vinci, lotterie telematiche e macchinette”. A lanciare l’allarme è il coordinatore regionale di Avviso pubblico enti locali e regioni contro mafie e corruzione Massimo Borghi.
“Il dato scorporato parla di quasi quattro miliardi in scommesse effettuate in ricevitoria e sale giochi, mentre la somma spesa nel gioco d’azzardo on line, cresciuto soprattutto nel periodo della pandemia, è di circa 3,4 miliardi di euro – prosegue -. Il dato davvero inquietante è che, nella nostra regione, rispetto al 2021, la somma giocata è aumentata di circa 1,6 miliardi, un dato che colloca la Toscana al primo posto tra le regioni dove il fenomeno gioco d’azzardo cresce di più, con il +54% rispetto al dato nazionale si ferma ad un +43%. Tutto questo in presenza di un quadro economico devastato, generato dal caro vita che indica chiaramente un crollo dei consumi degli, italiani”.
“Secondo l’ultimo rapporto regionale sulla povertà, il 10% delle famiglie toscane arriva a fine mese con grandi difficoltà, e secondo lo studio dell’Irpet l’8% delle famiglie toscane dichiara un reddito di 600 euro mensili, il 10% dichiara meno di 800, il 25% dichiara meno di 1200 euro al mese, il 50% meno di 2000 euro – afferma Borghi -. I dati che ho analizzato dimostrano che mentre è in atto un profondo e reale impoverimento delle famiglie e del tenore di vita cresce il gioco d’azzardo così detto legale, con conseguente aumento delle dipendenze da gioco (ludopatie). Il gioco d’azzardo e le sue conseguenze sono una immensa piaga sociale, contro la quale possiamo e dobbiamo fare tutto il possibile, per non dico fermarla, ma tentare almeno di limitarla. C’è bisogno di ripensare l’intero sistema concessionario dei giochi d’azzardo, l’equazione secondo cui gioco legale uguale a gioco sicuro è abbondantemente superata dal corso degli eventi, come pure la favola secondo la quale senza il gettito dell’azzardo non si chiudono i bilanci che risulta essere una grande bugia, di uno stato sempre più biscazziere. Esistono molteplici segmenti dove sarebbe opportuno recuperare risorse da destinare all’erario ed alle necessità del paese, come l’evasione e l’elusione fiscale”.
“A Gavorrano il denaro bruciato nel 2022 per l’azzardo ammonta a quasi 10 milioni di euro e più precisamente a 9.940.494,15, con un aumento di 1.505.416,43, dato confermato proprio in questi giorni dal Coseo Sds Grosseto. Un dato terribile, anche questo. Ricordo che i soldi bruciati nel gioco sono tolti dal tessuto economico, dalla cura, dalla soddisfazione dei bisogni reali come il cibo e impoveriscono pesantemente il territorio, mettendo in crisi il sistema delle politiche sociali. Voglio ringraziare Filippo Torrigiani consulente della commissione antimafia e Don Armando Zappolini, entrambi rappresentanti della campagna nazionale ‘Mettiamoci in gioco’ sempre disponibili a fornirmi un utilissimo supporto”.
“Grazie di cuore anche a Don Enzo Capitani, che in un convegno ci invitò a riprendere con forza il lavoro sul gioco d’azzardo, questo lavoro in realtà non si è mai interrotto, personalmente non ho mai smesso di portare questo messaggio in giro per la Toscana e per il nostro paese, ma è anche grazie anche al suo invito che a Gavorrano abbiamo ripreso a discutere su questo tema, e anche a questo servirà l’Istituzione dell’Osservatorio sulla grande criminalità organizzata e sulla legalità, progetto per la cui realizzazione tutta l’Amministrazione sta lavorando”.