GROSSETO – A Balnearia, una delle più importanti esposizioni nazionali dedicate al mondo balneare, Andrea Fidanzi, presidente di Confartigianato Imprese Demaniali della Provincia di Grosseto e della Toscana ha aperto la serie di convegni organizzati presso la Fiera di Carrara, dedicati alle prospettive future della categoria, facendosi portavoce della preoccupazione delle imprese balneari del territorio.
“Non possiamo più andare avanti così – ha affermato Andrea Fidanzi – migliaia di imprese balneari sono con il fiato sospeso e chiedono al Governo certezze. Siamo di fronte ad un bivio: da una parte parte l’ipotesi di uscire dalla Bolkestein attraverso la dimostrazione che la risorsa spiagge non è ‘scarsa’, dall’altra l’enorme incertezza della partecipazione ai bandi pubblici senza una previsione di un congruo indennizzo. Sui balneari pende la spada di Damocle della mancanza di indirizzi omogenei per procedere alle evidenze pubbliche. Sarebbe drammatico vedere centinaia di Comuni muoversi in modo autonomo, con bandi eterogenei, regole e tempi diversi, magari sotto la pressione di interessi non sempre legittimi e con lo spettro delle infiltrazioni malavitose. Per tutte queste ragioni chiediamo al Governo di delineare in modo chiaro un quadro normativo di riferimento entro cui ci dobbiamo muovere e di farlo in fretta, perché potrebbe essere già troppo tardi”.
“La presenza a Balnearia di tanti colleghi che sono intervenuti al convegno – prosegue Fidanzi – dimostra con evidente chiarezza la preoccupazione dell’intera categoria per il protrarsi di una situazione di incertezza che nuoce non solo ai balneari ma a tutto il comparto turistico. Per non parlare dell’indotto: già molte aziende che producono attrezzature da spiaggia hanno licenziato dipendenti o, addirittura, hanno chiuso. Nella nostra regione il turismo rappresenta circa il 12% del Pil, con un volume di affari complessivo di oltre 10 miliardi di euro e un numero di addetti che è circa il 15% del totale dei lavoratori della Toscana. Tra tutte le tipologie di turismo, quello balneare rappresenta da noi il 41% del totale, seguito dalle città d’arte, al 29%, e dal turismo rurale al 19%. Il restante 11% è composto da altre tipologie di turismo. La Toscana è, a livello europeo, la 12ª per presenze turistiche, superata in Italia solo dal Veneto, che è 7º. Questi numeri sottolineano l’importanza strategica dei balneari, degli approdi turistici e di tutte le altre strutture che si appoggiano alle concessioni demaniali. I balneari devono poter programmare il loro futuro e invece ad oggi non sanno ancora se il prossimo anno lavoreranno nel loro stabilimento balneare. Non sanno se la loro azienda, con tutto il patrimonio materiale e immateriale sarà espropriata senza indennizzi. Come possiamo pensare di continuare ad investire per essere competitivi sul mercato, in mezzo a tutte queste incertezze?”.