SEMPRONIANO – «Abbiamo appreso la triste notizia della morte di Hardy Reichelt, uno dei padri fondatori del Wwf Italia e grande appassionato di natura». Lo annunica l’associazione ambientalista e informa che il funerale si svolgerà nella chiesa parrocchiale di Semproniano, mercoledì 6 marzo 2024, alle 14.30, e la salma sarà poi tumulata nel cimitero del paese.
Per gran parte della sua vita ha lavorato alla Rai come conduttore in lingua tedesca, per poi dedicarsi alla sua passione, l’arte, come strumento di comunicazione per raccontare le bellezze della natura. Molti maremmani conservano con gelosie le sue bellissime opere, alcune utilizzate dalle amministrazioni per la promozione turistica del territorio, come “Una vacanza da Cavalieri”, un bellissimo collage riproducente una coppia di cavalieri d’Italia.
«Ed è proprio il cavaliere d’Italia che ha legato Hardy al nostro territorio – spiega il Wwf -, fino a farlo decidere di trasferirsi definitivamente in Maremma, prima a Capalbio e più tardi sul Monte Amiata ed infine a Semproniano, dove è rimasto ospite della struttura gestita dalla cooperativa sociale di Semproniano, continuando a regalarci opere indimenticabili fino all’ultimo giorno, nonostante la sua invalidante malattia, che lo aveva costretto su una sedia a rotelle. L’ultima mostra si è svolta nel parco di Semproniano ad agosto scorso, organizzata proprio dalla rsa presso la quale era ospite e che si sta anche impegnando per la pubblicazione del suo libro di racconti autobiografici “Il sasso nello stagno”».
«Hardy era di origine tedesca e si trasferì a Roma negli anni ‘60, dove incontrò Fulco Pratesi, ed è proprio con Fulco ed altri pochi illuminati, che decisero di fondare il Wwf Italia, dopo aver contribuito, sempre insieme a Fulco, alla nascita della Lega nazionale contro la distruzione degli uccelli (Lenacdu, oggi Lipu) e della stazione romana Osservazione e Protezione Uccelli (Sropu). A lui dobbiamo veramente molto, compresa la nascita delle prime oasi in Italia, proprio qui in Maremma. Ricordiamo che proprio ad Hardy e Fulco dobbiamo la scoperta della nidificazione dei cavalieri d’Italia nel 1965 ad Orbetello, dopo un’assenza di 40 anni dal nostro Paese, scoperta che ebbe un tale eco nazionale da portare all’istituzione dell’Oasi Wwf di Orbetello nel 1972».
«Ci piace credere che la sua vita potrà continuare in un’altra dimensione, dove la natura sia la vera protagonista e lui con un binocolo al collo ed un pennello in mano potrà realizzare nuove ed indimenticabili opere. Ciao Hardy e grazie per tutto quello che hai fatto».