MAGLIANO IN TOSCANA – Firmato l’accordo tra Comune di Magliano e la Soprintendenza archeologica per la gestione delle aree archeologiche sul territorio di Magliano in Toscana, con l’obiettivo di garantire la tutela e la pubblica fruizione delle aree assicurando alla cittadinanza un’adeguata manutenzione del verde e la vigilanza adeguata.
“Un accordo molto importante soprattutto per un territorio come il nostro – spiega Gabriele Fusini, sindaco di Magliano in Toscana – che ha un patrimonio paesaggistico, naturalistico ed archeologico di grandissimo pregio. Un accordo che siamo davvero felici di aver chiuso soprattutto perché da tanti anni ormai il Comune stava cercando un’intesa con la Soprintendenza e questa Amministrazione, in pochissimo tempo, ci è riuscita. Vogliamo non solo mettere le aree archeologiche a disposizione della cittadinanza e di tutti i turisti che vorranno visitarle ma, soprattutto, sviluppare una serie di progetti, di studi e ricerche per valorizzare ancora di più le bellezze del nostro territorio. Grazie a questo accordo potremo lavorare affinché siano tutelati non solo i due siti, inserendoli in progetti che possano migliorare il percorso turistico, salvaguardando allo stesso tempo il patrimonio ambientale nel quale si trovano”.
L’accordo avrà una durata di tre anni, al termine dei quali potrà essere rinnovato, e interesserà la necropoli di Santa Maria in Borraccia, la necropoli che si trova in località Cancellone, a Sant’Andrea, e la necropoli del Sassone. La prima area è databile tra la fine del VII e il VI secolo a.C. ed è una camera funeraria alla quale si accede da un corridoio in discesa, mentre la necropoli del Cancellone sorge lungo il tracciato della via antica che conduceva al guado del fiume Albegna e risale al VI secolo a.C. Dalla terza necropoli, del Sassone, partiranno proprio i lavori con i fondi stanziati dall’Amministrazione per il rifacimento della copertura e per il decoro pubblico.
“Un accordo che, come detto all’inizio del nostro mandato, vuole migliorare il servizio offerto ai turisti – conclude Fusini – ma cercare, allo stesso tempo, di valorizzare il grande patrimonio comunale in un’ottica più ampia, di fruizione e di promozione”.