GROSSETO – “Dispiace leggere termini come ‘accordo miserabile’, ‘accordo farsa’ e frasi come ‘Questa è l’ennesima brutta immagine di scarsa serietà’ quando si commenta un accordo sottoscritto da due aziende e due organizzazioni sindacali e volto a tutelare i posti di lavoro di 27 persone”. Simone Gobbi, segretario generale di Fisascat Cisl Grosseto, e Pierpaolo Micci, segretario generale di Filcams Cgil Grosseto, commentano così le affermazioni rese alla stampa dalla Uiltucs Uil in merito all’accordo tra l’Istituto maremmano guardie giurate e la Rangers Spa.
“In realtà – proseguono Gobbi e Micci – l’ipotesi di accordo a cui si fa riferimento è stato sottoscritto, il 9 febbraio scorso, anche dalla responsabile provinciale della Uiltucs e a questo accordo è seguita un’assemblea con i dipendenti organizzata da tutte e tre le organizzazioni sindacali il 12 febbraio. A questa assemblea, alla quale ha partecipato anche la Uiltucs, è stata presentata l’ipotesi di accordo che poi è stata votata dai lavoratori in modo favorevole ed all’unanimità di tutti i partecipanti. Proprio in quell’occasione è stato chiarito quali fossero le conseguenze giuridiche della sottoscrizione delle conciliazioni individuali ed è stato anche sottolineato che, proprio in questo contesto, ci fosse un’opportunità per far emergere possibili rivendicazioni nei confronti dell’azienda cedente, prima di liberarla dalle obbligazioni che aveva nei confronti del lavoratore. Solo a seguito dell’assemblea e della votazione favorevole dei dipendenti è stata poi revocata la firma da parte della Uiltucs”.
“Nello svolgimento del nostro lavoro – proseguono Gobbi e Micci – abbiamo tenuto in considerazione le istanze dei singoli: in un caso, ad esempio, abbiamo registrato delle rivendicazioni da parte di un dipendente e queste sono state soddisfatte proprio nel verbale di conciliazione individuale. Dunque, nessuno si è dimenticato di spiegare ai lavoratori che era possibile rivendicare possibili mancanze da parte dell’azienda cedente”.
“Ribadiamo – aggiungono Gobbi e Micci – che l’accordo e le conciliazioni conseguenti siano servite a permettere il perfezionamento del contratto di affitto finalizzato all’acquisto tra le due aziende e a salvaguardare il posto di lavoro e il mantenimento delle condizioni economiche di tutti e 27 i dipendenti, una decisione presa sulla base delle dichiarazioni che, apertamente, l’istituto maremmano guardie giurate ha reso, ovvero che non ci fosse più futuro e che, senza l’intervento dell’azienda Rangers spa, non si sarebbe potuta proseguire l’attività e procedere con il pagamento degli stipendi”.
“A fronte di persone che non avevano rivendicazioni e vertenze da portare avanti ma che erano molto preoccupate per la tenuta del proprio posto di lavoro – concludono Gobbi e Micci – abbiamo responsabilmente portato avanti un percorso condiviso tra le aziende e dipendenti. Dispiace, quindi, prendere atto di dichiarazioni che non rispondo al vero e che, facendo leva sulla paura, rischiano di mettere a repentaglio la sicurezza e la serenità di 27 lavoratori che, attraverso il loro impiego, garantiscono il sostentamento di altrettante famiglie”.