GROSSETO – Delusione, sconforto e tanta rabbia. I genitori dei ragazzi che hanno scelto il coreutico e il musicale sono preoccupati.
«Giovedì abbiamo avuto l’incontro con la preside in cui ci avrebbero dovuto dire come erano andate le selezioni per entrare nella scuola. E invece la preside, estremamente rammaricata e dispiaciuta, ha detto che il coreutico era a rischio e che qualche ragazzo sarebbe rimasto fuori dal musicale» racconta una mamma.
Il problema sarebbe nei numeri: per il musicale sono 27 coloro che hanno passato la selezione (con varie prove tra cui, oltre a suonare, il solfeggio). Troppi per una classe sola, troppi per due. Dunque resterebbero fuori quattro o cinque ragazzi. Al coreutico invece gli iscritti sono troppo pochi. Otto in tutto, mentre dovrebbero essere minimo 12 «Anche se lo scorso anno in classe erano dieci» continua la mamma che ci ha contattato.
«La preside era veramente dispiaciuta, ma sembra che dal Provveditorato siano irremovibili. Questa però è una cosa profondamente ingiusta. I ragazzi si sono preparati per mesi per questa selezione: postura posizione, tecnicismi, solfeggio. Hanno passato il test di ammissione, e ora si dice loro che devono rinunciare ai loro sogni, alle loro legittime aspirazioni per fare altro».
«Quando dieci anni fa è nata questo tipo di scuola ha significato molto. Una scuola pubblica, gratuita, in cui studiare musica o danza, significa dare a chi ha questi talenti la possibilità di coltivarli, anche se magari la famiglia non ha le possibilità economiche. E infatti ci sono ragazzi che vengono anche da Livorno» continuano i genitori.
Lunedì la preside incontrerà il provveditore per parlare della cosa. Al momento la soluzione più semplice sembrerebbe quella di fare due classi miste. Visto che in totale gli studenti sono 35, si potrebbe pensare a due classi di circa 17 ragazzi, una solo del musicale, e una mista coreutico/musicale che si divide quando c’è da fare le materie d’indirizzo «Anche perché anche la classe musicale si divide in molte occasioni visto che i ragazzi fanno comunque strumenti differenti».
«Questo per i nostri figli è il primo test della vita. L’hanno passato e nonostante ciò saranno esclusi. Si pensa alla delusione? Ai loro sogni infranti? Una soluzione si può e si deve trovare».
«Se nulla sarà fatto 17 tra ragazzi e ragazze resteranno esclusi, tagliati fuori dai loro sogni, costretti a ripiegare su una soluzione che non li soddisferà mai in pieno. Tra i nostri ragazzi ci sono anche diversamente abili: immaginiamo la loro delusione? I ragazzi sono il nostro futuro e il loro futuro nasce dallo svilupparsi delle loro attitudini nei più diversi ambiti» proseguono.
«Come genitori vogliamo esprimere tutta la nostra delusione nei confronti dell’Ufficio Regionale. I nostri figli hanno scelto il liceo musicale e coreutico, perché amano la musica e la danza più di qualsiasi altra cosa. Si parla tanto di diffusione della cultura artistica tra i giovani, di cui l’indirizzo musicale e coreutico fanno parte, e poi si demoliscono i sogni e le aspirazioni di chi talentuoso potrebbe andare a formare le prossime orchestre, i prossimi corpi di ballo, i prossimi compositori, coreografi o direttori d’orchestra, contribuendo a quella ricchezza culturale che questi mestieri ci possono regalare».
«Si dice che il liceo musicale è una scuola costosa per lo Stato, ma questo lo si sapeva fin dall’inizio, non è una novità. Se il Ministero avesse ritenuto che il liceo musicale fosse troppo oneroso per le casse dello Stato poteva fare a meno di istituirlo. Il ministero a ritroso sui propri passi annulla di fatto il diritto allo studio gratuito principio della nostra Costituzione. Il vero tesoro della nazione, i giovani, su cui dobbiamo investire risorse, è già seppellito alla partenza. L’arte, il Made in Italy che ci contraddistingue, di cui musica e danza fanno imprescindibilmente parte, devono essere promossi e sostenuti. Si continuano a creare scuole nuove e poi non si fa nulla per mantenere quelle che già ci sono».
«Come cittadini, oltre che genitori – precisano padri e madri -, ci sentiamo defraudati ed ingannati, ma quello che più ci ferisce è la delusione che ognuno di noi ha visto sgorgare negli occhi dei nostri figli giovedì sera, quando gli abbiamo annunciato che alcuni di loro sarebbero stati esclusi dalla scuola, quando hanno capito che saranno privati del loro diritto a studiare ciò per cui sono più portati, la musica e la danza, due strade difficili che richiedono dedizione impegno e determinazione, risorse che loro avevano trovato in loro stessi e sulle quali volevano fondare la loro formazione e la loro vita. Chiediamo supporto anche al sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, all’assessorato alla cultura e al presidente della Provincia Francesco Limatola».