MASSA MARITTIMA – L’associazione Fare di Massa Marittima, in considerazione della risonanza mediatica sul dibattito relativo alla istituzione di un distretto socio sanitario delle Colline metallifere, ritiene di «fare alcune considerazioni che vogliono rimarcare la centralità che l’associazione stessa ha avuto nel generare un cosi forte interesse civico e politico».
A dirlo è l’associazione in una nota.
«Al momento della sua costituzione, il 28 gennaio 2023, fu annunciata, come prima iniziativa, una petizione con una raccolta di firme, finalizzata a far valutare agli organi amministrativi preposti, il ripristino di un distretto socio sanitario delle Colline metallifere, scorporandosi dall’attuale struttura. Raccolta firme che ha poi raggiunto un insperato successo di sottoscrizioni, ottenuto con il contributo di componenti civiche, associative e politiche. Sono stati poi organizzati due convegni pubblici, il 31 marzo 2023 e il 16 settembre, aventi come tema, il primo il percorso da intraprendere per ottenere la riuscita della proposta e il secondo con le testimonianze di amministratori dell’aretino, che hanno vissuto questa modifica organizzativa del socio sanitario nel loro territorio».
«Successivamente è stata presentata una mozione in Regione Toscana, la n.1360 del 18 luglio 2023, a cura del vice presidente del consiglio regionale Stefano Scaramelli e sottoscritta dai consiglieri Maurzio Sguanci e Andrea Ulmi, in cui si impegna la giunta regionale a valutare, di concerto con la commissione consiliare competente l’ipotesi di istituzione di un distretto socio sanitario della zona delle Colline metallifere. Il 4 ottobre 2023 l’associazione Fare ha consegnato al presidente della terza commissione sanità e Politiche Sociali Enrico Sostegni le circa 2300 firme raccolte sul territorio. L’8 febbraio scorso il presidente della stessa associazione, Andrea Vinciarelli, è stato audito dalla stessa commissione».
«In quella sede sono state ribadite – conclude la nota della associazione Fare, le motivazioni che si ritengono alla base della richiesta proveniente dalla collettività del comprensorio delle Colline metallifere. In tutto questo percorso, si è progressivamente assistito ad una forte politicizzazione sul tema, con conseguenti confronti partitici. L’auspicio è che la tematica debba rimanere nell’alveo essenzialmente civico, in cui è nata e si è sviluppata».