GROSSETO – La Maremma dice addio ad un altro biancorosso che ha onorato la maglia del Grifone da giocatore. A quasi settant’anni è venuto a mancare Enrico Marini colpito fatalmente da una brutta malattia, noto fra i più giovani come tecnico anche tra le fila del Roselle della famiglia Ceri, di cui era grande amico; andando indietro nel tempo è invece impossibile non citare le quasi 150 presenze con la maglia del Grosseto negli anni Settanta e inizi Ottanta, tante quante quelle di suo padre Cleto, anche lui vecchia gloria della società grossetana, ma contava presenze anche con altre società del centro nord fra cui il Rimini di Helenio Herrera.
“Nel 1980-81 in C2 venne allenato da mister Galeone – ricorda Andrea, un amico – era fortissimo, bravissima persona che veniva spesso anche alla Coppa Passalacqua. Giovanile, dimostrava meno dei suoi anni. Ci giocai nella Uisp e una volta, quando l’arbitro fece l’appello lui chiese tutta una serie di informazioni su come battere un fallo laterale!! Lui rideva sempre, proprio una bella persona”.
“Prima di un allenatore era un amico – è il ricordo di un addolorato Simone Ceri – gli ho voluto bene parecchio, ci giocavo, ci scherzavo, abbiamo avuto un rapporto strepitoso. Mi ricordo un periodo a Roselle in cui lo chiamavo circa 20-25 volte al giorno e gli dicevo “team esonero facile, lei è stato esonerato”, era il nostro scherzo. Poi ridevamo su Seravezza sulla creazione di un personaggio inventato, un mostro di cattiveria. Enrico non si può dimenticare nel suo essere e vivere particolare, per me era una persona degnissima, un amico per davvero, uno con cui bastava guardarsi, farsi un cenno e scoppiare a ridere tutti e due. E’ stato il primo che ha avuto il coraggio di allenare una squadra di Allievi a Roselle: quando feci il settore giovanile gli diedi questo gruppo fatto e buttato lì e lui riuscì a fine campionato a vincere una partita, cosa impensabile, e continuò con noi. Un nobile del calcio. Un’anima buona, pulita, come nel calcio non ci sono. Era come lo vedevi. Cosa avessimo in comune non saprei dire, tranne l’amore incondizionato per questo gioco, e lui ne aveva da vendere, era apprezzato dai ragazzi perchè era impossibile non volergli bene”.
Lascia il fratello Paolo, ex speaker del Grosseto, la moglie e la figlia e tantissimi amici del caloroso ambiente biancorosso.
Chiunque avesse piacere di ricordare Enrico Marini può passare dal Parrucca Stefano e donare in suo ricordo un pensiero all’AMMeC -Associazione Malattie Metaboliche Congenite ONLUS, alla quale Enrico era molto legato.