GROSSETO – «Il sindaco di Santa Fiora Federico Balocchi ha messo in scena un colpo di teatro con le proprie dimissioni dalla giunta esecutiva del Coeso-Società della Salute. Ha voluto così porre la questione di un distretto socio-sanitario troppo grande, inefficiente e inadeguato». A dirlo è Italia Viva.
«Ci sembra di ravvisare, in verità, un certo ritardo nell’azione di Balocchi. Va infatti ricordato che molti mesi fa, nello scorso ottobre, a seguito del precedente di Arezzo, era approdata in Consiglio regionale una mozione, primo firmatario Stefano Scaramelli, che poneva proprio quel problema. A tale mozione aveva aderito anche il consigliere grossetano Andrea Ulmi. Sicuramente la questione amiatina è da riportare al centro del dibattito politico provinciale e regionale, insieme a una più ampia riflessione sul futuro dei maxi distretti, superati come detto nel 2022 nell’aretino con il ripristino delle zone Casentino e Valtiberina».
«Sorprende che Balocchi si svegli solo ora, visto che il dibattito si protrae da mesi e che Italia Viva, con il vicepresidente Scaramelli, ha posto il problema con coraggio in Consiglio regionale quando egli taceva – dichiarano il presidente provinciale Valerio Pizzuti e il presidente della zona amiatina Renzo Rossi -. Accogliamo con favore questa tardiva conversione sulla via di Damasco, perché vogliamo che l’Amiata e più in generale il territorio grossetano ricevano le risposte più adeguate in un settore delicato come quello socio-sanitario. Ci auguriamo, tuttavia, che non si tratti solo di un’audace manovra elettorale, che avrebbe il carattere effimero dei gesti a effetto».