GROSSETO – Questa mattina la segretaria generale della Cgil, Monica Pagni, è intervenuta all’iniziativa promossa da Provincia e Regione Toscana sul Priim (Piano regionale integrato infrastrutture e mobilità).
«La Cgil, non è una novità – sottolineano Monica Pagni (Cgil) e Anna Capobussi (Fillea) – ha criticato con forza il nuovo Codice degli appalti recentemente approvato dal governo Meloni. Uno dei motivi del nostro dissenso rispetto all’impostazione generale delle nuove regole per il settore edilizio, riguardava proprio l’approccio liberista al ricorso ai subappalti. Purtroppo, ancora una volta, come si sono incaricati di dimostrare i tragici eventi nel cantiere fiorentino di Esselunga, avevamo ragione a paventare certi rischi».
«Per questo, oggi, l’incontro sulla declinazione locale del “Piano regionale integrato infrastrutture in mobilità” ci dà il pretesto per ribadire la necessità di introdurre le regole della responsabilità generale del committente di lavori pubblici anche al settore delle aziende private – continuano i sindacati -. Rafforzando sia la catena dei controlli del committente sulle imprese che effettuano lavorazioni per suo conto, sia le verifiche dell’ispettorato del lavoro sul rispetto delle regole di sicurezza nei cantieri. Così come va ridotto e meglio regolamentato l’istituto del subappalto».
«L’esperienza che la Fillea Cgil fa quotidianamente sul campo ci dice che non sono rari i casi in cui le aziende ricorrono a subappalti con prezzi al massimo ribasso, inquadrano i dipendenti che conducono mezzi per la bitumatura con contratti multiservizi del commercio, o con quello dei metalmeccanici. Avendo l’evidente obiettivo di risparmiare sul costo del lavoro, su formazione e sicurezza. Il contratto degli edili, infatti, comporta oneri maggiori per la gestione dei rifiuti delle lavorazioni e per la formazione professionale».
«In una provincia nella quale il settore edile è il terzo per valore aggiunto, impiega 3.750 addetti iscritti alla Cassa edile, e registra ogni anno nei cantieri una bella fetta degli oltre 2.500 incidenti sul lavoro denunciati in provincia – concludono Pagni e Capobussi – non possiamo permetterci di sottovalutare questi problemi. Per questo abbiamo chiesto alle stazioni appaltanti pubbliche la sottoscrizione di un protocollo d’intesa sulla sicurezza rispetto agli importanti lavori di adeguamento previsti per le strade regionali del Cipressino e Maremmana, oltre che per la realizzazione lei 65 km di Ciclopista tirrenica».