PITIGLIANO – «Abbiamo assistito in questi giorni ad una presa di posizione da parte di Legambiente in merito ai progetti di mega eolico in Maremma e in Tuscia, nella fattispecie per il progetto Rempillo a Pitigliano. Da parte nostra riteniamo queste dichiarazioni dell’associazione ambientalista arroganti, tendenziose e offensive» a parlare sono i comitati MaremmAttiva, Ambiente e salute Tuscia Canino contro le fer industriali, VerdeTuscia.
«Il signor Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente persiste infatti con una retorica logora e, diremmo, conformistica, tesa ad avallare la diffusione a tutti i costi delle fonti rinnovabili, senza curarsi delle enormi problematiche che questa causa ai territori. Legambiente assume un’evidente posizione assolutistica ed ideologica rispetto alla cosiddetta transizione green, ma a sua volta cerca maldestramente di attribuire tale atteggiamento a coloro che si battono per una diffusione delle Fonti di Energia rinnovabile in maniera equilibrata e razionale, rispettosa dell’ambiente in tutte le sue componenti, della biodiversità e degli ecosistemi, del patrimonio culturale, paesaggistico, delle identità culturali, delle vocazioni economiche dei territori e non da ultimo delle autonomie locali».
«Legambiente, approvando in maniera incondizionata e aprioristica l’installazione di grandi impianti Fer industriali in aree chiaramente inidonee, non sembra quasi più rappresentare i fini e gli ideali di quella che dovrebbe essere un’associazione ambientalista. Gentili parla di no dei territori che sarebbero motivati da ragioni ideologiche, per paura di modifiche a skyline o panorami. Come se difendere la bellezza millenaria dei propri territori e la loro vocazione economica fosse una colpa. Forse Legambiente non si è accorta (oppure fa finta) che la skyline intorno a Pitigliano è minacciata da decine e decine di altre mega pale da 200 metri. Progetti su Onano, Farnese,Valentano, Manciano, Ischia di Castro, Cellere, Montalto. Forse non si è accorta che c’è un solo cielo e un solo paesaggio su Lazio e Toscana, ed essa sta prendendo le parti di chi vuole devastarlo» proseguono i comitati.
«Ricordiamo a Legambiente che la Costituzione (Art. 9) tutela il paesaggio e il patrimonio storico della Nazione, al pari degli ambienti e degli ecosistemi. L’ideologia e il dogmatismo gli impediscono di vedere il fatto più ovvio e palese: che cittadini e associazioni, legittimamente difendono il proprio territorio, la propria storia e la loro comunità da attacchi violenti e meramente speculativi, portati avanti da multinazionali che concepiscono quegli stessi territori soltanto in funzione dei profitti che ne possono ricavare».
«Anche noi, cittadini e comitati siamo per la conversione green, ma a differenza di Legambiente abbiamo la lungimiranza per comprendere che non si può cercare di risolvere un problema causandone un altro. Il signor Gentili e la sua associazione nazionale collocherebbero le pale eoliche, insieme a centinaia di ettari di pannelli fotovoltaici, in territori come la Tuscia e la Maremma, deturpando il paesaggio, rovinando attività economiche, circuiti turistici creati su marchi oramai conosciuti in tutto il mondo e caratteristiche storiche, culturali e identitarie che nulla hanno a che vedere con l’industria delle cosiddette fonti rinnovabili. Siamo sempre più convinti che questa associazione non rappresenti il territorio, bensì stia facendo il gioco di chi questo territorio intende devastarlo» concludono MaremmAttiva, Ambiente e salute Tuscia Canino contro le fer industriali, VerdeTuscia.