MASSA MARITTIMA – “Mentre voci sempre più numerose delle comunità locali del nostro territorio proseguono nel loro sforzo di farsi sentire, anche dandosi una nuova forma associativa ed organizzativa più articolata, giunge dall’Amministrazione comunale di Massa Marittima la risposta, a firma del sindaco, alla richiesta avanzata come istanza condivisa dopo le assemblee popolari del 15 novembre e del 13 dicembre (sostegno ad un progetto partecipato, pubblicazione dei dati socio-economici aggiornati del Comune, audizione da parte di una delle commissioni comunali)”.
A dichiararlo sono il Consiglio di frazione di Niccioleta, i cittadini delle comunità di Fenice Capanne, Prata, Valpiana e Montebamboli, il comitato “Lido Santini“, uniti nella Rete di Comunità post- minerarie delle Colline Metallifere.
“La risposta rivela, a nostro avviso, una visione del concetto di ‘partecipazione’ radicalmente diversa da quella che noi sosteniamo anche sulla base delle normative regionali, nazionali ed europee che promuovono il protagonismo delle Comunità locali nella politica di gestione del territorio come bene comune – dichiara la rete -. Infatti, considerare un esempio di progetto partecipativo quello di raccolta ‘a campione’ delle opinioni di alcuni cittadini, oppure la presentazione alla popolazione locale di uno studio sul territorio effettuato da terzi non significa attivare un autentico processo partecipativo comunitario: le leggi che sollecitano politiche partecipative, infatti, parlano di strutture assembleari, di gruppi di lavoro in cui coinvolgere gli abitanti e la loro coscienza di luogo, raccogliere le segnalazioni dei loro bisogni, utilizzare la loro capacità propositiva per produrre, attraverso un confronto articolato ‘dei saperi e delle competenze diffuse nella società’ (Lr Toscana numero 46/2013), un progetto elaborato e condiviso in collettivo”.
“Non a caso, nei nostri comunicati abbiamo parlato di ‘laboratori’ in relazione ai quali, ad esempio, l’Istituto superiore Sant’Anna di Pisa (incaricato dall’Amministrazione Comunale di analizzare la realtà massetana e di sviluppare proiezioni sul suo futuro) avrebbe potuto svolgere un ruolo di coordinamento e di consulenza – prosegue la rete delle comunità -. Comunque, il nostro impegno di raccogliere le molte energie che già si sono messe in moto continua, convogliandole e strutturandole in una Rete di Comunità post-minerarie delle Colline Metallifere, per confrontarsi con le molte problematiche che gravano anche sul nostro territorio come sul resto del panorama italiano: denatalità, invecchiamento della popolazione, scarsa integrazione dei cittadini immigrati, assenza o incompletezza delle bonifiche ambientali, bisogni energetici, vecchie e nuove fragilità personali”.
“Per questo tentativo mettiamo a disposizione le nostre idee, le nostre competenze e la nostra apertura a collaborare con tutti coloro che ritengano di essere interessati al tema di una rivitalizzazione del nostro territorio e vogliano contribuire concretamente a questo progetto politico – concludono -. Progettare un’altra realtà delle Colline Metallifere è possibile e noi ci vogliamo provare”.