ORBETELLO – “Da qualche giorno è in corso ad Orbetello una faccenda assai curiosa. La comunità è in trepidante attesa di sapere se mai sarà davvero formalmente adottata quella delibera che ‘per trasparenza’ è stata annunciata sui social come già approvata all’unanimità e già operativa. ‘Per trasparenza’, sì, anche se nell’Albo Pretorio non ve n’è traccia alcuna. Ma, d’altronde, ormai si sa, ad Orbetello l’unica fonte di cognizione del diritto è quella con la ‘f’ azzurra”.
Così il Pd di Orbetello attacca l’Amministrazione comunale dopo l’annuncio sui social di una delibera volta a multare chiunque diffami l’operato di sindaco, assessori e consiglieri.
“Ma non è tutto, perché le vere sorprese sono all’interno – prosegue il Pd -. Questa delibera (che sembra sarà pubblicata la prossima settimana) è una sorta di ‘cartellino giallo a tappeto’ avverso tutte le presunte ‘notizie non veritiere e potenzialmente lesive della reputazione e onorabilità della Giunta’. Sennonché, la libertà di espressione è tutelata e regolata da norme costituzionali e nessun atto amministrativo potrà mai restringere la portata di tale diritto fondamentale, men che meno se si tratta di un atto non ancora vigente. Occorre dunque chiedersi: qual è il senso di tutto questo? E poi, perché tanta fretta nell’annunciare questa decisione prima ancora che sia concluso l’iter?”.
“Ci sia consentito di ravvisare una certa tensione, un nervosismo frutto di una difficoltà nel replicare alle sempre più frequenti proteste e legittime richieste di chiarimenti avanzate dai cittadini, i quali, ovviamente, non hanno tardato a manifestare il loro dissenso anche avverso tale non-provvedimento, percepito come un tentativo di tacitazione. Se, però, non possiamo arrogarci il potere di indagare nell’altrui psiche, possiamo soffermarci sulla decisione, espressa dal Sindaco, di gravare le casse comunali delle spese legali relative alle azioni giudiziarie promosse in caso di ‘offesa relativa all’esercizio delle funzioni’: ma cosa dice la giurisprudenza sul punto?”.
“A onor del vero, è ammesso che sia l’Ente stesso ad agire giudizialmente a tutela della propria onorabilità, ma, si badi bene, se è l’Ente che agisce (e che sostiene le conseguenti spese legali), occorre che l’offesa (ammesso che vi sia) non sia rivolta verso il singolo Amministratore (il quale potrà comunque agire autonomamente a tutela della propria reputazione), bensì che abbia assunto un ‘carattere diffusivo’ causando un danno ingiusto all’intera Istituzione. Insomma, non è certo il caso di quei cittadini che hanno a cuore la propria comunità e che si spendono per contribuire al miglioramento della nostra città”.
“In conclusione – afferma il Pd -, ci auguriamo che l’Amministrazione, anche a fronte delle legittime perplessità espresse dai cittadini, abdichi del tutto a quello che è stato soprannominato come ‘Editto di Carnevale’, visto che siamo già in tempo di Quaresima”.