PITIGLIANO – Dalla comunità pitiglianese giunge un secco no al progetto di Sorgenia per la realizzazione di un parco eolico in località Rempillo. Le sei pale eoliche non sono gradite da cittadine e cittadini, comitati locali, maggioranza, opposizione e da associazioni ambientaliste. Lotta senza quartiere a mezzo stampa anche da Vittorio Sgarbi, assessore del vicino Comune di Viterbo.
A fare da contraltare a questo blocco è Legambiente, associazione ambientalista che da sempre lotta per la realizzazione, ove possibile, di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Nell’opinione di Angelo Gentili della segreteria nazionale dell’associazione del cigno verde, il no all’eolico è principalmente legato a motivazioni di natura ideologica piuttosto che al reale impatto che l’impianto potrebbe avere sul territorio.
“Il no all’eolico espresso senza mezzi termini da parte della comunità pitiglianese – ha spiegato Angelo Gentili di Legambiente – è solo il più recente tassello di un mosaico che non farà altro che continuare ad aprire la strada allo sfruttamento delle fonti fossili. Convertire la produzione di energia e puntare su fonti rinnovabili non solo è rivoluzionario ma appare ormai irrimandabile per limitare gli effetti negativi dell’aumento della temperatura globale, della crisi climatica e della crisi energetica, compreso il caro bollette che sta arricchendo le grandi imprese energetiche a discapito di ambiente e collettività. L’indipendenza energetica può essere raggiunta solo con le rinnovabili. I dati raccolti da Irena, l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, parlano chiaro: entro il 2030, l’eolico sarà una delle maggiori fonti di energia e riuscirà a soddisfare il 24% circa del fabbisogno energetico globale. Pensare di fermare la transizione per paura di modificare skyline e panorami è tanto sbagliato quanto pericolosamente fuorviante”.
“L’unico vero pericolo che abbiamo davanti è la crisi climatica che, molto più velocemente di quanto ci si potesse aspettare, sta dimostrando che ben presto molto di quello che conosciamo rischia di essere stravolto da fenomeni estremi e dall’impossibilità di sopravvivere in aree anche del nostro continente. Non esistono – ha proseguito Gentili – parchi eolici invisibili e a impatto zero sotto il profilo paesaggistico, ma è bene non dimenticare che le sei pale eoliche previste dal progetto in località Rempillo (con potenza complessiva di 37Mw) produrrebbero energia pulita per decine di migliaia di utenze e non causerebbero certo un decremento dei flussi turistici né una frattura con il contesto territoriale”.
Gentili ha sottolineato altresì che è possibile presentare richieste di modifiche al progetto per renderlo ancor più compatibile con le esigenze del territorio.
“Ipotesi percorribile – ha concluso – potrebbe essere destinare almeno in parte l’energia prodotta alla creazione di una comunità energetica con l’obiettivo di restituire energia pulita ai cittadini e fronteggiare il caro bollette. L’auspicio è che da parte della comunità scaturisca un percorso di consapevolezza e acculturamento sul fronte delle energie rinnovabili, mettendo da parte ideologici dinieghi e puntando su un approccio molto più razionale, capace di interpretare l’innovazione tecnologica legata all’energia pulita come l’unica scelta strategica possibile allo scopo di raggiungere i target non procrastinabili legati alla decarbonizzazione. Il mondo cambia e, con lui, le sue esigenze. Il tempo delle fossili è finito e l’unico modo per divenire energeticamente indipendenti è puntare senza indugi su vento e sole. Non comprendere questa fase storica costerebbe carissimo”.
“Legambiente in tutta Italia è impegnata, tra le altre cose, in azioni a sostegno della realizzazione di impianti eolici – anche off shore – e agrivoltaici – conclude Gentili -. Un processo culturale necessario, che richiede tempo e approfondimento e che ha lo scopo chiaro di far comprendere che le energie rinnovabili non sono il nemico ma la soluzione del problema”.