ROCCASTRADA – “Quante e quante volte ognuno di noi ha sofferto la difficoltà di trovare un artigiano, e quante volte sentiamo i pochi artigiani rimasti ancora in attività lamentarsi per la difficoltà di trovare aiuti validi”. Così Paolo Menichetti, portavoce del movimento Area civica per Roccastrada dichiara di voler puntare su una nuova scuola di formazione professionale.
“In effetti, nel nostro territorio il patrimonio dell”arte del ‘saper fare’ si sta depauperando, sta scomparendo per mancanza di ricambio generazionale e per mancanza di una formazione teorica e pratica per ragazzi e ragazze che si volessero avvicinare – prosegue il movimento -. Lascia veramente di stucco come tale settore sia stato escluso per decenni da azioni di salvaguardia e valorizzazione, laddove in aree toscane anche vicine a noi sopravvivono e anzi prosperano attività di artigianato. Eppure Roccastrada aveva una tradizione invidiabile e per anni e anni una istituzione scolastica come l’Inapli ha rappresentato una fucina per formazione professionale in diverse specialità artigianali. Formare giovani su queste professioni significa aprire le porte a sbocchi occupazionali presso aziende già esistenti oppure verso la creazione di impresa”.
“Falegnami, elettricisti, saldatori, fabbri, idraulici, scalpellini, ma non solo! Dipintori, tessitrici e ricamatrici, candelai, impagliatori, ecc. – va avanti Area civica -. Basterebbe solo conoscere la domanda che c’è da parte di architetti, arredatori e interior designers di prodotti artigianali da proporre alle loro clientele, e i prezzi di tali servizi. Cosa può fare una Amministrazione comunale? Patrocinare da un lato convenzioni con le associazioni professionali per la formazione di base e dall’altro attivarsi con le ditte esistenti per forme di tutoraggio e praticantato: questa può essere una valida e concreta prospettiva di recupero di opportunità economiche ed occupazionali”.
“Nel campo del manufatturiero nella nostra realtà si colloca a nostro avvivo anche l’agricoltura – va avanti il movimento -. L’agricoltore svolge da sempre una duplice funzione: è il produttore di quello che mangiamo e beviamo ed è anche il custode del territorio che ci circonda. Questi due punti sono indiscutibili, e quello che sta succedendo in questi periodi lo ripropone all’attenzione di tutti noi. Purtroppo anche le Politiche Agrarie Comunitarie (contro le quali stanno protestando gli agricoltori di tutta Europa) hanno mirato ad assicurare (non riuscendoci) un equilibrio di mercato ed un sostegno dei redditi. Ad oggi l’agricoltore è disincentivato se non apertamente penalizzato. Eppure l’agricoltura è un universo in piena evoluzione: il nostro territorio esprime una miriade di opportunità occupazionali e reddituali rappresentate dalla micro-agricoltura di qualità: piccole aziende, per lo più di giovani, che si stanno specializzando in produzioni tipiche dell’ortofrutta, dell’olivicoltura, dei derivati dalla castagna o dai cereali, del piccolo latteo-caseario, degli allevamenti bradi, con una attività di trasformazione di filiera e di commercializzazione mediante reti di distretto: questo è il futuro di una agricoltura eco-sostenibile e a km 0, con distribuzione e consegne o con accordi di fornitura ai ristoranti, ai negozi ed alle mense del territorio, con la creazione e valorizzazione di mercati contadini e accordi con Gruppi di Acquisto”.
“In zona esistono esempi virtuosi quali il Drago (il distretto rurale agroalimentare gastronomico organizzato) e il bio-distretto Colline della Pia dei Tolomei che hanno intrapreso questa direzione, anche grazie al progetto della Regione di salvaguardia e sviluppo delle varietà tipiche denominato ‘coltivatore custode’. L’obiettivo delle iniziative che una Amministrazione locale può e deve perseguire è quello di favorire un ritorno alla produzione agricola selezionata, di supportare lo sviluppo di attività di trasformazione della produzione primaria e la successiva commercializzazione, di non ostacolare la realizzazione di punti di ospitalità agrituristica. I giovani e l’agricoltura: è tanto che se ne parla, ora è il momento di dare un forte contributo al recupero del tempo perduto”.
“Ci aspettiamo il contributo di tutti in questa fase di ascolto proposte, critiche e suggerimenti sia sui social che all’indirizzo email: areacivicaroccastrada@gmail.com. Tutti i contributi raccolti saranno poi organizzati in un documento programmatico e discussi in un dibattito pubblico nelle prossime settimane”.