PITIGLIANO – Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato un atto (12 febbraio 2024) nell’ambito del procedimento di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di realizzazione della centrale eolica “Rempillo” da parte di Sorgenia Renewables s.r.l. in località Rempillo, nel territorio comunale di Pitigliano, fra boschi e macchia mediterranea al confine fra Toscana e Lazio.
«Un nuovo progetto di centrale eolica insistente nella Maremma toscana, in una zona ricca di emergenze ambientali e storico-culturali, nonché di grande richiamo turistico.»
«Il progetto “Rempillo” prevede sei aerogeneratori con un’altezza massima complessiva superiore a 200 metri, per una potenza nominale massima complessiva pari a 37,2 MW e un sistema di accumulo pari a 25 MW. Poi linee elettriche di collegamento alla rete elettrica nazionale, viabilità, una nuova sottostazione elettrica, sbancamenti, viabilità, cavidotti in zone ricche di corsi d’acqua e macchia mediterranea, come chiaramente indicato anche dal piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico (P.I.T.) della Toscana, come una visibilissima selva di acciaio fra la costa e l’interno della Maremma, a breve distanza da ben quattro siti rientranti nella Rete Natura 2000 (“Lago di Mezzano”; “Caldera di Latera”; “Selva del Lamone e Monti di Castro”; “Selva del Lamone”)» prosegue la nota.
«Presenza di vincolo paesaggistico e del centro storico di Pitigliano, la centrale eolica sorgerebbe ben dentro la fascia di rispetto estesa tre chilometri dal limite delle zone tutelate con vincolo culturale e/o con vincolo paesaggistico. Essere a favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili non vuol dire avere ottusi paraocchi, non vuol dire aver versato il cervello all’ammasso della vulgata dell’ambientalismo politicamente corretto».
«La Soprintendenza speciale per il Pnrr, ha già da tempo superato qualsiasi effettiva necessità “ove le richieste di connessione alla RTN per nuovi impianti da fonte rinnovabile ha raggiunto il complessivo valore di circa 318 GW rispetto all’obiettivo FF55 al 2030 di 70 GW”. Una vera e propria overdose di energia, che non potrebbe esser integralmente utilizzata o conservata, tuttavia dovrà esser acquistata dal Gestore unico della Rete, in parole povere soldi che usciranno dalle tasse dei contribuenti. Gli unici che guadagneranno in ogni caso saranno le società energetiche. Insomma, siamo all’overdose di energia producibile da impianti che servono soltanto agli speculatori energetici».
«Cosa ben diversa sarebbe se fosse lo Stato a pianificare in base ai reali fabbisogni energetici le aree a mare e a terra dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici e, dopo coinvolgimento di Regioni ed Enti locali e svolgimento delle procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), mettesse a bando di gara i siti al migliore offerente per realizzazione, gestione e rimozione al termine del ciclo vitale degli impianti di produzione energetica. Siamo ancora in tempo per cambiare registro. In meglio, naturalmente» conclude la nota.